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Cina e Russia alleate? – Manovre congiunte nello spazio aereo giapponese

di Domenico Scala

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Cina e Russia hanno compiuto manovre aeree congiunte sul Mar del Giappone e sul Mar Cinese orientale. Il tutto è avvenuto mentre i leader del blocco dei Quad (Giappone, USA, India e Australia) si incontravano a Tokyo per discutere di questioni di sicurezza. Lo ha riferito il Ministro della Difesa nipponico Nobuo Kishi, affermando che Tokyo ha espresso “gravi preoccupazioni”. Il Global Times, tabloid cinese, ha scritto anche che l’Esercito popolare di liberazione (Pla) ha inviato diverse navi da guerra negli Stretti chiave vicino al Giappone (Tsushima e Miyako) “in risposta alle provocazioni degli USA e alle osservazioni giapponesi”. In Italia la notizia è riportata da La Repubblica.

Cina e Russia – Manovre aeree congiunte preoccupanti

“Due bombardieri cinesi si sono uniti a due russi nel Mar del Giappone e hanno effettuato un volo congiunto verso il Mar Cinese orientale”, ha detto Kishi parlando con i media. “Dopodiché, altri due bombardieri cinesi e altri due russi hanno condotto un volo congiunto dal Mar Cinese orientale all’Oceano Pacifico. Un aereo russo per la raccolta di informazioni ha effettuato un volo anche dal nord dell’Hokkaido verso la penisola di Noto, con mosse particolarmente “provocatrici”, dato il vertice di Tokyo.

“Poiché la comunità internazionale risponde all’aggressione della Russia contro l’Ucraina, il fatto che la Cina abbia intrapreso tale azione in collaborazione con la Russia, che è l’aggressore, è motivo di preoccupazione. Non può essere trascurato”. Il Giappone, che ha controversie territoriali con le vicine Cina, Russia e Corea del Sud, invia regolarmente i suoi jet a difesa dei suoi confini aerei. Infatti, per l’intero 2021, e fino allo scorso marzo, il Paese del sol levante ha effettuato 1.004 operazioni del genere, in prevalenza contro aerei cinesi.

 

Aereo da Caccia

Aereo da Caccia (@Shutterstock)

La questione di Taiwan

Sul vertice pesano naturalmente tanto la guerra in Ucraina quanto la questione di Taiwan. Nel corso del summit i partecipanti hanno ribadito il sostegno a un “libero e aperto Indo-Pacifico” e si sono schierati contro qualsiasi tentativo di cambiare lo status quo con la forza, in ogni parte del mondo. All’inizio del summit, alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha parlato agli altri leader dell’importanza della stabilità politica. Ma i presenti hanno evitato di condannare unanimemente la Russia. Discorso analogo nei confronti di Pechino, non chiamata in causa riguardo la questione dell’isola, che resta il vero nervo scoperto nei rapporti con gli Stati Uniti.

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