di Lorenzo Ruggieri
Di primo acchito, il titolo può sembrare fuorviante ed errato. Spesso gli errori dei portieri condizionano il lavoro degli allenatori, causandone anche l’esonero. In questo caso, però, l’estremo difensore ed il rettangolo di gioco c’entrano poco o nulla. Il portiere in questione, infatti, era quello dell’albergo di Roccella Ionica in cui risiedeva Paolo Tarozzi.
Tarozzi ha vissuto palcoscenici prestigiosi del mondo del calcio. Nel Milan di Arrigo Sacchi, infatti, egli ha rivestito il ruolo di capufficio stampa. La sua passione, però, è sempre stata quella di allenare. Proprio questa professione lo ha spinto ad emigrare da Milano a Roccella Ionica, comune in provincia di Reggio Calabria. L’avventura non è stata delle migliori. Questa infatti ha visto un epilogo ai limiti del grottesco.
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Incredibile in Calabria: quando ad esonerare il mister è il portiere d’albergo…
L’amore per la panchina ha portato Paolo Tarozzi ad intraprendere una lunga gavetta. Ha allenato nelle giovanili di Pavia e Legnano, con una parentesi anche nelle serie minori svedesi. Nel dicembre 2021, il ds Massimiliano Leghissa lo ha convinto a raggiungerlo in Calabria, affidandogli la guida tecnica del Roccella, club dell’Eccellenza calabrese. “Dovevo venire già a luglio ma non se ne fece più nulla” ha dichiarato Tarozzi a La Gazzetta dello Sport. L’allenatore ha poi aggiunto: “Quando a dicembre dello stesso anno il presidente Rocco Femia mi ha offerto la panchina, con uno stipendio di millecinquecento euro al mese più rimborso spese, ho accettato subito”.
Fin da subito, però, i risultati non hanno facilitato l’avventura di Tarozzi. L’esordio a Scalea ha rappresentato una vera e propria disfatta per un Roccella decimato dal Covid: 4-0 e tanti saluti. Anche nella gara successiva, la squadra di mister Tarozzi è uscita dal campo con zero punti. La sorpresa è giunta prima della terza gara, contro il Serale: “Alle 23 del venerdì. il portiere del mio albergo mi ha consegnato una busta con 300 euro e un biglietto aereo con destinazione Milano“ ha dichiarato attonito l’allenatore: “la busta proveniva dalla società ma non mi hanno specificato il mittente”.
Appena giunto a destinazione, il mister ha provato a contattare il presidente ed il ds del Roccella, senza fortuna: “Ero disposto a tornare, anche a decurtarmi lo stipendi0 pur di finire il lavoro” ha ammesso Tarozzi. Nulla di fatto: il cambio in panchina non ha giovato nemmeno al Roccella, con il club ormai ultimo in classifica e lontana dalla zona playout.
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