Disponibile nei cinema italiani in anteprima da mercoledì 21 settembre e poi da giovedì 13 ottobre 2022, “Le buone stelle – Broker” è un film diretto da Hirokazu Kore’eda. Nel cast troviamo: Song Kang-ho, Lee Ji-eun, Kang Dong-won, Bae Doo-na, Joo-young Lee e Song Sae-byeok.
Il film è arrivato nei cinema sud-coreani l’otto giugno 2022, ma noi italiani abbiamo potuto vederlo solamente ora, grazie a Lucky Red e Koch Media. La pellicola è stata presentata in anteprima al 75º Festival di Cannes, dove Song Kang-ho ha vinto il premio per il miglior attore.
Il prodotto di Kore’eda non è il primo a esporre il tema della famiglia, che il regista ha trattato diversi film; tra questi spiccano sicuramente “Father and Son” e “Un affare di famiglia“, usciti rispettivamente nel 2013 e nel 2018.
Il film si apre con una giovane madre che cammina sola per le strade bagnate di una città coreana. La donna è So-young, che abbandona volontariamente il figlio neonato in una ruota degli esposti fuori da una chiesa. Successivamente facciamo la conoscenza di Sang-hyeon, proprietario di una lavanderia a gettoni, che durante il suo tempo libero lavora, insieme all’amico Dong-soo, nella chiesa dove vengono abbandonati i bambini. I due, all’insaputa degli altri volontari, rapiscono i neonati dalla ruota e, dopo aver cancellato le registrazioni, li vendono sul mercato nero a dei genitori che non possono avere dei figli. Sulle loro tracce ci sono però due detective pronti ad arrestarli.
Qualche giorno dopo l’abbandono, la giovane madre decide di voler rivedere il neonato. Dopo aver scoperto che i due hanno preso il piccolo però, So-young decide di viaggiare insieme a loro per conoscere i futuri genitori.
Come detto anche prima, Kore’eda gioca spesso con le dinamiche familiari. Se in “Un affare di famiglia” abbiamo potuto vedere una famiglia unire le proprie forze per i membri stessi, in “Broker” Kore’eda cambia le carte in tavole. Qui possiamo vedere i protagonisti, degli sconosciuti accomunati dal fattore dell’essere orfani, come dei “pezzi di vetro”, che nel passato sono stati distrutti dalla sofferenza della solitudine, provare a riunirsi nell’intento di diventare indissolubili. E infatti, con il proseguire della pellicola, veniamo a conoscenza di alcuni elementi passati dei protagonisti.
Una back-story abbastanza ben caratterizzata è sicuramente quella di Sang-hyeon (Song Kang-ho); anche lui rimasto orfano e che da solo ha dovuto costruirsi un futuro, con ovviamente più difficoltà del normale. Kang-ho fornisce un’ottima interpretazione e riesce a trasmetterci delle vere emozioni durante il film.
Inoltre, grazie a Kore’eda durante la pellicola non vediamo il classico aspetto dell’abbandono e della conseguente adozione di un neonato. Qui assistiamo invece a un viaggio a cui molti neonati sono destinati, un viaggio nettamente diverso, che anche se illegale, ci porta quasi a pensare che forse non sia una scelta del tutto errata.
Emerge poi il passato di So-young (Lee Ji-eun), una prostituta che ha abbandonato il figlio non voluto. Con il proseguimento della visione vengono proposti alcuni elementi passati della sua vita, che poi si vanno a incrociare, e delle volte vengono anche presentati, con le due detective. Questi elementi la maggior parte delle volte non sono troppo importanti ai fini della trama, anzi. Spesso risultano inutili, quasi un cambio repentino di genere, tanto che potrebbero stancare lo spettatore.
Il cast comprende nomi davvero importanti, sia conosciuti in madrepatria che fuori. Sicuramente il nome che spicca di più agli occhi dei fan è quello di Song Kang-ho, attore che ha partecipato al pluripremiato Parasite (2019). L’interpretazione qui non è sicuramente da meno, anzi, considerando il maggiore screen-time è nettamente superiore; potremmo non meravigliarci nel vedere una sua nomination agli Oscar del prossimo anno.
L’ultima volta che abbiamo potuto vedere Kore’eda nel palco di Cannes abbiamo assistito alla grande pellicola, apprezzata prevalentemente da tutti, “Un affare di Famiglia“. Questa volta però sembrerebbe che il regista non abbia portato la sua migliore performance nella città francese con Broker, trasmettendo agli spettatori alcuni momenti morti durante la visione. Però, ovviamente, la pellicola tecnicamente funziona bene e delle volte riesce a trasmetterci delle emozioni, accompagnate dalla magistrale interpretazione di Song Kang-ho. Sicuramente un buon film, ma non il migliore del regista coreano.
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