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Brasile-Argentina, violenti scontri al Maracanã

di Federico Minelli

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Brasile-Argentina è forse la partita che sublima il calcio sudamericano, fatto di passione cieca, di orgoglio nazionale e senso d’appartenenza. Quella andata in scena nella notte tra il 21 e il 22 novembre (ora italiana), valevole per le qualificazioni ai prossimi Mondiali, si è però macchiata di scontri violentissimi sugli spalti, chiamando in causa anche le forze dell’ordine brasiliane.

Partita spostata di mezz’ora e calciatori a difesa dei tifosi

Lo abbiamo detto: non è un match come gli altri. I tifosi sentono particolarmente la partita e al Brasile servivano punti per rinsaldare la posizione nel girone qualificatorio. Già dal riscaldamento le due tifoserie hanno cominciato a “stuzzicarsi”, lanciandosi oggetti e seggiolini da un settore all’altro.

Nel tentativo di sedare gli animi è entrata in azione la polizia brasiliana, che di fatto ha peggiorato la situazione. I militari non hanno lesinato l’uso della forza nell’intervento, tanto che il “Dibu” Martinez, come si vede nel video sotto, ha addirittura cercato di azzuffarsi con uno dei poliziotti che stava caricando i tifosi argentini con un manganello.

D’altronde, Messi lo aveva detto dopo la vittoria del Mondiale: “La gente deve stare tranquilla, avere fiducia in noi. Non li abbandoneremo”.

Brasile-Argentina 0-1: tra ritardi, “codardi” e Otamendi

Dopo questa scena l’Albiceleste torna negli spogliatoi e la partita inizia con mezz’ora di ritardo. Secondo TYC Sports, una volta rientrati in campo, Rodrygo ha accolto gli avversari dicendo loro: “Siete dei codardi”. Messi avrebbe replicato: “Devi stare zitto, siamo Campioni del Mondo”, aizzando un piccolo battibecco, con il solito De Paul che è andato a difendere il suo capitano.

Finalmente la palla passa letteralmente al campo; nei primi 45′ il Brasile domina la gara ma non riesce a segnare. Serve un salvataggio del Cuti Romero sul destro di Martinelli per arrivare all’intervallo a reti bianche. Al 63° arriva l’insperato vantaggio albiceleste: corner di Lo Celso, inzuccata di Otamendi e popolo argentino in festa. Il Maracanã è conquistato.

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