fbpx Atalanta: com'è cambiata la filosofia della Dea negli ultimi anni! - Nasce, Cresce, Ignora
Sport

Atalanta: com’è cambiata la filosofia della Dea negli ultimi anni!

di Alessandro Colepio

Condividi con chi vuoi

22 partite giocate, 41 punti conquistati su 66 e terzo posto in campionato; è questo il bilancio dell’Atalanta nella stagione in corso e che evidenzia un rendimento più che stupefacente, se si pensa che solo l’anno scorso la Dea chiudeva la campagna all’ottavo posto e non si qualificava a nessuna competizione europea.

Da quel momento la squadra di Gasperini si è reinventata, è riuscita a rialzarsi subito ed è tornata a fare paura agli avversari. Adesso è un’Atalanta nuova, fresca, che conserva la sua identità ma valorizza le qualità dei suoi nuovi interpreti. Il dogmatico 3-4-2-1 degli scorsi anni si è trasformato a volte in un 3-5-2 e a volte in un 3-4-1-2, che risaltano la profondità della rosa bergamasca, specialmente nel reparto offensivo. Tecnica, corsa, fisicità e fantasia: sono queste le nuove regole dell’Atalanta 2.0 di Gasperini. Ma come hanno fatto i nerazzurri a riprendersi così rapidamente?

Lookman e Hojlund, una coppia da sogno

Se qualcuno avesse detto qualche temp0 fa che l’attacco dell’Atalanta sarebbe stato guidato da questi due ragazzi, probabilmente nessuno gli avrebbe dato credito. D’altronde, chi si poteva aspettare che due interpreti come loro, senza grande esperienza nel calcio europeo, sarebbero poi diventati i nuovi trascinatori della Dea?

Ademola Lookman è arrivato a Bergamo dopo due anni di prestiti, prima al Fulham e poi al Leicester, dove non ha mai convinto fino in fondo. Il Lipsia ha così ceduto il suo cartellino per soli 15 milioni di euro, una cifra che sembra già irrisoria di fronte al valore reale di questo straordinario calciatore. Gasperini lo ha avvicinato alla porta, facendolo giocare vicino alla prima punta, e il risultato è stato incredibile; fin qui ha segnato 12 gol in 21 partite di Serie A con la maglia dell’Atalanta, offrendo anche quattro assist ai compagni. Il nigeriano sta avendo un impatto devastante sul nostro campionato ed è ormai diventato il perno centrale dell’attacco bergamasco.

Per certi versi è stata ancora più incredibile l’esplosione di Rasmus Hojlund, che fino a qualche mese fa giocava in Austria, allo Sturm Graz. Il ragazzo classe 2003 è arrivato in estate con pochissime pretese e, a sei mesi di distanza, è il nuovo centravanti titolare dell’Atalanta. Complice anche l’infortunio di Zapata, Hojlund si è ritagliato un’occasione d’oro e ha stupito tutti con le sue qualità. Fin qui sono cinque i centri in 18 partite di campionato, impreziositi da un assist e da prestazioni eccellenti. Qualcuno ha azzardato il paragone con Haaland, che con le dovute proporzioni, sembra reggere: il danese è una forza della natura, veloce e robusto, capace di attaccare la profondità e di giocare spalle alla porta. Se il buongiorno si vede dal mattino, Hojlund ha un futuro radioso di fronte a sé

L’evoluzione dell’Atalanta

Lookman e Hojlund hanno quindi portato una combinazione di tecnica, velocità e killer instinct come non si vedeva da tanto tempo. A inizio anno addirittura, sembrava esserci un problema di sovraffollamento sulla trequarti, risolto già dopo qualche settimana con l’esplosione prima del nigeriano e poi del danese.

Gasperini ha così deciso di sacrificare la figura del trequartista a lui tanto cara, togliendo minutaggio a Pasalic e cedendo Malinovskyi a gennaio. Questa mossa tattica gli ha anche permesso di schierare Ederson sulla linea del centrocampo o Boga sull’esterno, con Lookman che a seconda dei casi si abbassa a palleggiare o attacca la profondità. Inoltre, i problemi fisici di Zapata e il crollo di Muriel ormai sembrano aver delineato le nuove gerarchie offensive della Dea.

Le chiavi del centrocampo, dopo l’addio di Freuler in estate, sono andate a De Roon e Koopmeiners, con la sorpresa Zappacosta a sinistra e Maehle o Hateboer a destra; quest’ultimo però, nell’ultima gara di campionato ha sfortunatamente riscontrato la rottura del legamento crociato, motivo per cui la corsia sarà affidata in toto al danese. In difesa, spazio e fiducia a Giorgio Scalvini, classe 2003 che ha giocato già 18 partite in Serie A, al fianco degli esperti Toloi e Djimsiti.

Un nuovo inizio e una nuova filosofia

La nuova Atalanta di Gasperini ha perso alcuni dei suoi leader tecnici e ha cambiato completamente il modo di approcciare le partite, scegliendo meno la costruzione sulle fasce e cercando molto di più i suoi fantasisti centralmente. Hojlund offre infatti molto più dinamismo di Zapata, mentre Lookman a differenza di Muriel può svariare su tutto il fronte offensiv0 e rendersi pericoloso.

Le mezz’ali di centrocampo hanno ora un ruolo molto più di spinta e sono chiamati a proporsi in avanti. Non a caso Koopmeiners ha già segnato sei gol e offerto tre assist in questa Serie A; rispetto agli scorsi anni, in cui Freuler e De Roon erano principalmente addetti alla fase difensiva, ora Gasperini ha responsabilizzato i suoi mediani e li porta a cercare velocemente i compagni liberi sulla trequarti campo.

Insomma, è certamente una squadra a trazione molto offensiva che si trova a suo agio col pallone fra i piedi e si esalta sulle giocate dei suoi fuoriclasse. La strada intrapresa è quella giusta, ora bisogna trovare il modo di limare qualche piccolo problema difensivo…

 

Atalanta

Gian Piero Gasperini (@Shutterstock)

 

Se volete continuare a rimanere aggiornati su tutto il mondo del calcio, continuate a seguire Nasce, Cresce, Calcia!

Potrebbero interessarvi anche:

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi