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Armageddon Time, la recensione: il tempo dell’apocalisse

di Filippo D'Agostino

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Disponibile da giovedì 23 marzo 2023 nei cinema italiani, Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse è un film drammatico diretto e scritto da James Gray. Nel cast troviamo: Banks Repeta, Jaylin Webb, Anne Hathaway, Jeremy Strong, Anthony Hopkins, Ryan Sell, Teddy Coluca, Tovah Feldshuh, Marcia Jean Kurtz e Andrew Polk. E ancora: Jessica Chastain, Lauren Yaffe, Dane West, Dupree Francois Porter e Griffin Wallace Henkel.

Il film è stato scelto per partecipare alla prestigiosa competizione del Festival di Cannes del 2022 e ha suscitato grande attenzione e interesse da parte del pubblico e della critica. Poco tempo dopo, la distribuzione nelle sale cinematografiche statunitensi è stata affidata alla Focus Features. In Italia, invece, il film ha fatto il suo debutto al Festival del Cinema di Roma e ha atteso diversi mesi prima di essere distribuito nelle sale il 23 marzo 2023, creando molta attesa tra il pubblico italiano.

Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse

Queens, anni ’80: la storia segue la vita di due grandi amici, Paul e Johnny, che vivono felici e spensierati fino a quando i genitori di Paul decidono di mandarlo in una scuola prestigiosa a causa dei continui richiami da parte della scuola che frequenta. Questo evento separa i due amici, che devono affrontare una nuova realtà senza la presenza l’uno dell’altro. La vicenda si svolge in un contesto particolare: quello dell’America degli anni ’80, sotto la futura presidenza di Reagan.

Periodo, in cui gli Stati Uniti attraversano una fase di forte contrasto al razzismo. Questo contesto storico contribuisce a rendere ancora più difficile la vita dei due amici, costretti ad affrontare una realtà in cui le differenze razziali sono ancora molto presenti. Nonostante ciò, Paul e Johnny cercano di mantenere il legame d’amicizia, pur non essendo più vicini come prima.

Una scrittura sopraffina ma che divaga senza far riconoscere il tema principale

Il regista James Gray, noto per le sue pellicole incentrate sulle dinamiche familiari, ha mantenuto la sua impronta stilistica in “Armageddon Time“. Il film ha il suo successo grazie alle scene domestiche, che risultano molto autentiche e realistiche. Tuttavia, la pellicola perde un po’ di appeal quando si sposta al di fuori di questo contesto familiare, forse perché la prospettiva del giovane protagonista è molto forte in questi luoghi che spesso definiscono la vita di un bambino. La pellicola è anche un raro esempio di film che affronta tematiche ideologiche. In particolare, esplora come i concetti di famiglia vengano utilizzati per giustificare azioni discutibili, un argomento ancora più raro da vedere affrontato in modo così ambivalente. La pellicola tocca l’intersezione tra assimilazione e auto-recriminazione in modo grandioso.

Nonostante ciò, il film si auto-penalizza nel modo in cui è stato commercializzato. Infatti, il trailer e la promozione fanno pensare allo spettatore che la maggior parte della trama ruoti attorno al razzismo negli anni ’80, quando in realtà la storia si concentra maggiormente sulle dinamiche familiari.

Armageddon Time - Il tempo dell'apocalisse

Armageddon Time non è un semplice film, ma un regalo da parte di James Gray

James Gray, con la sua scrittura, offre una descrizione dettagliata della memoria che risulta vissuta e potente. La sua narrazione sembra quasi una rievocazione personale, come se stesse tentando di ricostruire la realtà del passato della sua famiglia di fronte al dolore che essa ha causato. In particolare, Gray cerca di definire come si sono sviluppate le relazioni all’interno della sua famiglia, e quali sono i ricordi chiave che gli hanno permesso di acquisire una migliore comprensione del passato e del futuro. In questo modo, l’autore non solo racconta la sua storia personale, ma offre anche una riflessione sulla memoria e sul suo ruolo nella costruzione dell’identità personale e familiare.

La capacità di rievocare con precisione i dettagli del passato e di dar loro un significato profondo, diventa quindi una forma di guarigione e di comprensione del presente. La narrazione di Gray offre così uno spaccato della vita familiare, ma anche un’occasione per riflettere sulla complessità dell’esistenza umana.

Un film che può raccontare molto grazie al suo iconico cast

Uno degli elementi più da apprezzare in Armageddon Time è sicuramente il suo cast stellare. La pellicola offre delle interpretazioni straordinarie, grazie a un cast semplicemente perfetto che sfodera tutto il suo talento sullo schermo. A spiccare sono sicuramente le performance dei protagonisti principali e dei personaggi secondari, ma i due attori che si distinguono maggiormente sono Jeremy Strong e Antony Hopkins.

Jeremy Strong, con la sua magnifica interpretazione, riesce a dare vita a un personaggio profondo ed emotivamente complesso, donandogli una grande intensità e autenticità. Il suo talento è evidente in ogni scena in cui appare, riuscendo a trasmettere al pubblico tutte le emozioni e le sfumature del suo personaggio. Anche Antony Hopkins offre un’interpretazione toccante ed emozionante, dimostrando ancora una volta di essere, nonostante l’età, uno dei migliori attori di sempre.

Armageddon Time - Il tempo dell'apocalisse

Un ottimo lato tecnico semplice ma mai scontato

Armageddon Time è da elogiare per la sua raffinatezza tecnica, che si presenta come semplice ma perfetta sotto molti aspetti. In particolare, la fotografia autunnale di Darius Khondji è notevolmente apprezzabile, così come le scenografie che creano l’ambientazione del film e la colonna sonora, quest’ultima però talvolta po’ anonima.

Tuttavia, la forza principale del film è la sua attenzione alle dinamiche familiari e all’ideologia. Gray dimostra la sua abilità nel rendere autentiche le scene domestiche, che sommate insieme creano un’immagine realistica e potente della famiglia. La prospettiva del giovane protagonista è particolarmente efficace in questi contesti familiari e scolastici, che spesso definiscono l’esperienza dei giovani.

Perché è giusto vedere la pellicola come un racconto spensierato?

Il dramma sul raggiungimento della maggiore età ambientato nel Queens di Gray, inizia in una situazione familiare che non sarebbe tanto insolita. Ma il film va oltre la semplice narrazione degli eventi dell’infanzia. Il regista, infatti, introduce una corrente politica nel film, facendo un commento sulla preziosità del privilegio americano e sulla mentalità di accumulo e protezione delle risorse. “Armageddon Time” ruota attorno alla perdita e l’istinto di proteggere ciò che rimane con una disperata avidità. Questo accumulo di risorse, materiali e immateriali, viene visto come una forma di ricchezza, con l’aspettativa che i propri figli continueranno a custodire e far crescere la somma.

Ma il messaggio principale del film è che i bambini non possono essere trattati solo come risorse. Invece, invita a considerare la bellezza e l’unicità dell’infanzia, a lasciare che i bambini esplorino e imparino, e a non soffocare la loro individualità con la mentalità dell’accumulo.

Armageddon Time - Il tempo dell'apocalisse

Considerazioni finali su Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse

Il film “Armageddon Time” presenta un cast impeccabile che offre interpretazioni toccanti e realistiche, supportato da un lato tecnico perfetto, tra cui la fotografia autunnale di Darius Khondji e una colonna sonora coinvolgente. La scrittura è altrettanto impeccabile, riuscendo a trattare l’ideologia e l’ambivalenza dei concetti di famiglia in modo raro per i film americani. Tuttavia, alcune scelte narrative potrebbero non soddisfare tutti, e il tema del razzismo degli anni ’80 potrebbe non essere stato trattato in modo adeguato.

Pro

  • La scelta del cast primario e secondario;
  • Le interpretazioni degli attori: spiccano Jeremy Strong e Anthony Hopkins;
  • Il lato tecnico di James Gray, con l’ottima fotografia di Darius Khondji;
  • La scelta e il trattamento del contesto storico;
  • Una buona scrittura…

Contro

  • … ma che pecca in alcune scelte narrative;
  • Nonostante la pellicola sia stata venduta come la storia del razzismo negli anni ’80, pecca a causa di un mancato approfondimento;

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