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AIA, Rocchi in “campagna elettorale”: vuole la presidenza

di Alessandro Colepio

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Il termine di questa stagione, particolarmente impegnativa per gli arbitri dal punto di vista sportivo e non solo, porterà grandi cambiamenti nelle gerarchie interne dell’AIA. L’associazione è vicina alle prossime elezioni presidenziali, visto che l’attuale presidente Pacifici terminerà il suo mandato e non è ancora sicuro di volersi ricandidare.

Gianluca Rocchi, che dal 2021 ricopre il ruolo di designatore arbitrale per la Serie A e la Serie B, è l’indiziato numero 1 per succedere a Pacifici nella presidenza dell’AIA. Le elezioni si dovrebbero tenere in estate o, al massimo, entro il prossimo dicembre, e comunque 60 giorni prima della votazione per il nuovo presidente della FIGC.

 

Arbitro al VAR (@Shutterstock)

I possibili cambiamenti nelle gerarchie dell’AIA

Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, Gianluca Rocchi starebbe seriamente pensando di candidarsi alle prossime elezioni dell’Associazione Italiana Arbitri. Per farlo, sarebbe anche disposto a lasciare il suo attuale ruolo da designatore, carica che lui stesso reputerebbe inconciliabile con gli impegni della presidenza.

L’attuale presidente, Carlo Pacifici, terminerà il suo mandato alla fine della stagione corrente e non ha ancora annunciato la volontà di ricandidarsi. Lo scenario è ancora molto incerto, ma gli attuali rapporti di forza permettono di formulare alcune ipotesi. Nel caso in cui Rocchi dovesse candidarsi, potrebbe essere impegnato in una corsa a due o a tre, a seconda delle decisioni di Pacifici e di Alfredo Trentalange, responsabile della Commissione per lo studio e lo sviluppo dei progetti associativi AIA che ha già ricoperto il ruolo di presidente dal 2021 al 2022.

Trentalange, che inizialmente aveva accettato di ricoprire la carica per il quadriennio 2021-2024, era stato costretto a dimettersi dopo lo scandalo legato al procuratore arbitrale nazionale Rosario D’Onofrio. È possibile che l’ex arbitro decida di tornare in corsa per il ruolo di numero 1 dell’AIA, e potrebbe doversi “scontrare”, almeno a livello elettorale, proprio con Gianluca Rocchi.

L’attuale designatore arbitrale è visto di buon occhio non solo da figure di spicco dell’AIA, ma anche e soprattutto dal presidente della FIGC Gravina. Nell’ultimo decennio ha arbitrato con buoni risultati in Serie A e in Europa, imponendosi come uno dei direttori di gara più autorevoli del nostro calcio. La sua candidatura, alla luce di queste caratteristiche, non è solo possibile, è addirittura probabile. Così come è probabile che, in caso di vittoria, Rocchi decida di abbracciare a tempo pieno la presidenza, lasciando ad altri il compito di designare gli arbitri per la Serie A e la Serie B, nonostante il regolamento AIA preveda la compatibilità delle due cariche.

Se la scalata al potere di Rocchi dovesse andare a buon fine, l’AIA potrebbe cambiare in un colpo solo presidente e designatore. Per questa seconda carica tutti gli indizi portano a Daniele Orsato, arbitro d’esperienza che molto probabilmente è all’ultima stagione della sua carriera. Il fischietto veneto, 48 anni, è stato eletto 4 anni fa miglior arbitro del mondo dall’IFFHS ed è pronto ad abbandonare il terreno di gioco per spostarsi verso ambienti dirigenziali: il ruolo di designatore gli permetterebbe di lavorare a contatto coi giovani arbitri e aiutarli a migliorare.

I buoni rapporti fra Rocchi e Orsato faciliterebbero questo passaggio di cariche, che al momento sembra la soluzione più quotata. Gli scenari possono però cambiare molto velocemente: al momento, la preoccupazione più grande dell’AIA è portare a termine questa stagione, che si sta rivelando più complicata del previsto per i nostri arbitri. Solo al termine dei campionati potremo avere un’idea più chiara della politica interna all’Associazione.

 

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