di Gabriele Nostro

Ad agosto 2021 gli Stati Uniti d’America hanno ritirato le proprie forze dall’area afghana, in reazione all’invasione territoriale dei talebani. Questi ultimi, per mezzo di una massiccia operazione d’attacco, hanno preso possesso prima di Kabul (la Capitale), e poi dell’intero Paese. Da allora, nessuna potenza interstatale ha deciso di combattere la presenza talebana, permettendo all’organizzazione di instaurare un proprio Governo. Chi è salito al potere lo ha fatto con la promessa di garantire una politica più morbida nei confronti delle donne, ma oggi, a distanza di qualche mese dall’insediamento, questa stessa entità ha compiuto le prime concrete infrazioni dell’impegno parlato (ma mai realmente preso).

Obbligo di burqa, il ritorno al passato dei talebani

Secondo quanto riporta TgCom24, il leader supremo dei talebani, Hibatullah Akhundzada, avrebbe reso vigente un decreto per imporre alle donne di indossare il burqa in pubblico. La motivazione alla base del dovere, a detta dei redattori della norma, sarebbe da ricercare nel simbolo “tradizionale e rispettoso” che il burqa rappresenta.

Di seguito vi proponiamo alcune parole del testo, raccolte da France presse: “Le donne che non sono né troppo giovani né troppo vecchie dovrebbero velare il viso di fronte a un uomo che non è il marito“. Nell’ordinanza si legge anche che le donne, se non hanno incombenze importanti, è meglio che “rimangano a casa”. La suddetta imposizione è una delle misure più severe imposte al genere femminile dalla più recente guida della Nazione.

Donne musulmane indossano il burqa (@Shutterstock)

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