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Disney, il CEO non ritiene necessari i cinema per creare un franchise

di Alice Casati

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L’avvento delle piattaforme streaming nelle nostre vite negli ultimi anni ha modificato considerevolmente il modo di concepire il cinema. Se prima l’unica maniera per godersi un nuovo film era recarsi nelle sale, oggi disponiamo di un numero infinito di titoli da vedere comodamente da casa a pochi euro al mese. È chiaro che la novità abbia nociuto ai cinema, le cui perdite, oltre che gli incassi, hanno riguardato la sua reputazione. Avvalora questa tesi la dichiarazione rilasciata di recente da Bob Chapek, CEO di Disney, che apparentemente non ritiene fondamentale l’uscita al cinema di un film per crearne un franchise.

Disney, la creazione di un franchise senza i cinema

Durante un’intervista per The Hollywood Reporter, Chapek è stato interrogato sulla possibilità di lanciare un franchise su una piattaforma streaming. La risposta del CEO è stata perentoria: “Certamente. Ne siamo assolutamente convinti. Ci sono stati titoli in passato che abbiamo fatto uscire nei cinema di tutto il mondo, come Encanto. Il successo cinematografico è stato modesto, così l’abbiamo messo su Disney+ e ha raggiunto il primo posto. Non serve che ti spieghi che successo è diventato a livello di merchandising e musiche, né quante altre persone l’hanno visto su Disney+“.

A questo punto l’intervistatore incalza con una domanda che sorge spontanea, stando alla precedente dichiarazione: e i cinema? Per quanto riguarda la loro necessità relativamente ai film moderni, Chapek risponde con sincerità:

Penso esistano film per cui è essenziale la distribuzione nelle sale. Come per i grandi blockbuster, esistono titoli che funzionerebbero meglio uscendo al cinema e poi su Disney+, ma non credo sia necessario per dare vita ad un franchise. Siamo molto flessibili. È una parola che uso sin dall’inizio della pandemia, quando ho avuto questo lavoro. È pieno di persone, nel settore, che vogliono che il mondo torni come prima, ma non accadrà, perché il consumatore è passato oltre. In fin dei conti, chiunque in questo campo si rivolge ad un’entità, ovvero il consumatore. L’intero settore è passato oltre. Questo non significa che non faremo uscire grandi titoli come quelli Marvel, quelli Star Wars e Avatar prima nei cinema. Lo faremo, perché è un modo meraviglioso di vivere l’esperienza del film. Ma non significa nemmeno che qualsiasi cosa, per essere credibile o diventare un franchise Disney, debba passarvi“.

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