di Alessandro Lucchini
Pandemie, guerre, crisi economiche e sociali, aumento del prezzo delle risorse primarie: sembra lo scenario perfetto per un film post-apocalittico. Purtroppo, è una veloce panoramica della attuale situazione globale; dall’avvento della pandemia, che ha avuto importanti ripercussioni sull’economia, alla guerra in Ucraina, che ha destabilizzato ulteriormente l’equilibrio mondiale. Tutto ciò ha causato una sorta di arresto forzato verso il futuro; infatti, secondo l’ONU, la situazione generale a livello globale avrebbe subìto un salto all’indietro di ben cinque anni… Andiamo quindi a vedere cosa significa.
Il report dell’ONU
Questo enorme passo indietro non è soltanto una percezione generale. Un report del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, UNDP, afferma che per la prima volta in 30 anni, l’Indice di sviluppo umano ha subìto un decremento per due anni consecutivi; questo indice fornisce una misura dell’aspettativa di vita, dei livelli di istruzione e degli standard di vita dei Paesi.
Il 90% dei Paesi mondiali ha registrato un calo nel 2020 o nel 2021, del 40% in entrambe le annate; in altre parole, le persone muoiono prima, sono meno istruite e posseggono meno reddito. Sempre secondo il rapporto, la pandemia sarebbe la principale responsabile di questa situazione complicata. Ad essa, però, si è aggiunta una serie di crisi/conflitti che non hanno permesso la ripresa economico-sociale.
Le prospettive per il futuro
Sicuramente, l’elemento che ha maggiormente penalizzato l’indice di sviluppo è stata l’aspettativa di vita; difatti, il Covid-19, in molti Paesi, ha comportato un notevole aumento nei decessi, portando ad un calo della popolazione globale senza precedenti. Anche l’incertezza economica data dai conflitti, il cambiamento climatico e la globalizzazione hanno influito su questi risultati, e non sembrano volersi arrestare o tendere a diminuire in tempi brevi…
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