di Riccardo Rizzo
Quello delle esclusive è sempre stato un discorso cruciale e fondamentale fin dagli albori del mondo dei videogiochi e spesso sono state proprio la chiave per scegliere l’una o l’altra console. Ma oggi, in un 2022 dove ogni azienda sembra avere le proprie strategie e seguire la propria strada, quanto contano realmente?
L’importanza delle esclusive all’inizio dell’ottava generazione
Le esclusive, come detto, sono il motivo principale della scelta di una console rispetto ad un’altra, battendo spesso anche il lato hardware. Prendiamo come esempio la scorsa generazione, l’ottava, che si è aperta con una Sony fresca del sorpasso su Microsoft grazie alla PlayStation 3, che negli anni precedenti ha battuto la concorrenza proprio grazie ad un’esclusiva; The Last of Us, il canto del cigno di PS3.
Con questo capolavoro, Sony è riuscita a far dimenticare ai fan una generazione di console che non è mai riuscita a replicare il successo di PlayStation 2, rimanendo sempre un passo indietro rispetto all’Xbox 360 e alle sue due esclusive di punta: Halo e Gears of War. Con The Last of Us però, le cose sono cambiate, e Sony è partita forte di questa consapevolezza fin dalle prime presentazioni della successiva PlayStation 4. E mentre Microsoft sembrava puntare su tutto tranne che sui giochi, Sony ha deciso di puntare tutto proprio sulle esclusive; ci è voluto un po’ di tempo per far prendere piede alla teoria della casa giapponese, ma pian piano il sorpasso è diventato evidente.
Nel corso della generazione, Sony ha sempre rilasciato esclusive di peso, con un valore artistico e simbolico non indifferente, tanto che i suoi protagonisti sono diventati delle vere icone del medium videoludico in generale. God of War, Uncharted, Bloodborne, The Last of Us, Spiderman sono solo alcune delle frecce più importanti presenti nell’arco di Sony.
Intanto, Xbox faticava a raggiungere un gran numero di appassionati, anche a causa del Kinect incluso nella confezione della console, che ha contribuito ad aumentarne notevolmente il prezzo di partenza. In più, di esclusive che potevano competere con Sony, non c’era nemmeno l’ombra. Le cose iniziarono poi a migliorare solo verso la metà della generazione, quando Microsoft decise di lanciare un nuovo servizio: l’Xbox Game Pass, che si rivelerà fondamentale negli anni a venire.
2017: l’anno della svolta
L’Xbox Game Pass viene lanciato nel 2017, quando Sony già poteva contare su molte esclusive di peso, come Bloodborne e Uncharted 4, e aveva appena pubblicato la nuova IP di Guerilla Games, Horizon Zero Down. Proprio in contemporanea del lancio del gioco, poi, viene annunciata Nintendo Switch, la nuova console ibrida di Nintendo, che è però sempre rimasta fuori da questa “competizione”.
La casa di Kyoto ha infatti sempre contato su un pubblico di fedelissimi e su quei brand chiave per l’azienda, come Super Mario o Zelda. Anche con la nuova console, Nintendo non si è smentita, pubblicando nel primo anno di vita due giochi come The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Super Mario Odyssey; due giochi che hanno rivoluzionato i rispettivi generi.
A questo punto, Sony domina il mercato con le sue esclusive e Microsoft prova ad inseguire con il Game Pass. Intanto, Nintendo gioca in un altro campionato, dove vince facile.
Microsoft non ci sta
Gli anni passano e l’ottava generazione si conclude (2020) con un dominio incontrastato di Sony, che è diventata quasi sinonimo di videogioco, grazie anche alla pandemia da Covid-19, che ha permesso alla PS4 di arrivare praticamente ovunque. In più, nello stesso anno Sony ha pubblicato quel capolavoro di The Last of Us Parte II, che ha sancito il dominio della console sulla concorrenza. E anche per la generazione successiva, il piano di azione sembra sempre lo stesso: puntare su esclusive di peso.
Al lancio di PlayStation 5 però, l’unica vera esclusiva next gen è il remake di Demon’s Souls. Intanto Microsoft sembra puntare sempre di più sul Game Pass, dove arrivano sempre più giochi, tra cui tutte le esclusive Xbox al lancio. La strategia della casa di Redmond negli anni è infatti cambiata: non potendo competere con Sony sul lato delle singole esclusive, ha deciso di “puntare meno sulla qualità e più sulla quantità”. Questo ovviamente non significa che le esclusive Xbox non siano di qualità, anzi. Ma tendono a non ambire al titolo di capolavoro come quelle Sony.
Microsoft però, poco prima del lancio di Xbox Series X/S senza esclusive, ha annunciato l’acquisizione per 7,5 miliardi del gruppo ZeniMax, di cui fa parte anche Bethesda Games. A questo punto le cose sembrano cambiare anche per l’azienda americana, che quindi può provare a competere direttamente con la rivale orientale; il titolo a cui viene assegnato l’ingrato compito è Starfield.
Cosa ci aspetta in futuro?
Poche settimane fa Starfield si è finalmente mostrato in occasione dell’Xbox & Bethesda Games Showcase. Non entrando troppo nei dettagli della presentazione, il gamepaly trailer sembrerebbe aver spezzato in due il pubblico. In molti, consci dei lavori e delle caratteristiche distintive dei prodotti Bethesda, sono rimasti più che soddisfatti da ciò che hanno visto.
Altri, invece, sono rimasti delusi dallo stato del gioco, soprattutto dalla grafica e dalle animazioni in alcune sequenze di gameplay, facendo nascere molti dubbi sull’effettiva capacità del prodotto di poter competere con i pesi massimi di Sony. In più, sempre durante la conferenza, Kojima ha annunciato che il suo prossimo gioco sarà esclusiva Xbox, scatenando la paura di molti fan Sony di non vedere più i suoi prodotti sulla loro console preferita.
Sony intanto non sembra voler cambiare i suoi piani, puntando sempre su grandi produzioni. Ne sono un esempio tutti i titoli usciti in esclusiva dopo il lancio della PS5. È vero, molte non sono ancora esclusive next gen, come ad esempio Horizon Forbidden West o Gran Turismo 7, ma la loro qualità è indiscutibile. Nonostante questo, hanno comunque trovato spazio titoli in grado di sfruttare il nuovo hardware e le caratteristiche del DualSense, come Ratchet & Clank: Rift Apart, Deathloop, Returnal o Astro’s Playroom. Su questo aspetto Microsoft non ha saputo eccellere, presentando ad oggi solo due esclusive next gen: Flight Simulator e The Medium, non certo titoli per il grande pubblico.
La casa giapponese, inoltre, sta puntando forte sul riproporre delle esclusive della passata generazione in forma rimasterizzata; ne sono un esempio le varie Director’s Cut di giochi come Death Stranding o Ghost of Tsushima.
Quindi, quanto sono importanti le esclusive?
Insomma, nonostante ormai le esclusive non rappresentino più l’unico fattore per scegliere una console, sono ancora un punto focale per i fan. Aziende come Sony o Nintendo ne sono consapevoli e ne fanno ancora il proprio cavallo di battaglia. Ci sono poi aziende come Microsoft, che invece, negli ultimi, anni hanno deciso di puntare tutto su servizi come il Game Pass, sacrificando il numero di grandi esclusive presenti nell’offerta della console, ma non abbandonandole mai.
Qual è la via giusta? Probabilmente tutte e nessuna al tempo stesso. Il mondo, anche quello dei gamer, è bello perché vario. E ci sarà sempre chi preferirà l’una o l’altra strategia. La perfezione rimarrà sempre un’utopia, anche e soprattutto in ambito videoludico. Le esclusive sono un traino pesante, forse decisivo, nella “console war”, ma Microsoft ha ampiamente dimostrato di riuscire a rimanere in lotta anche senza. Perciò godiamoci semplicemente i benefici che questa “guerra fredda” porta a noi giocatori.
Per voi quanto sono importanti le esclusive? E quanto sono importanti per la scelta di una console? Fatecelo sapere sulla nostra pagina Instagram, e non dimenticate di continuare a seguirci su Nasce, Cresce, Respawna!
Potrebbero interessarvi anche:
- Nuovo PS Plus: quanti giochi sono presenti tra Extra e Premium?
- Red Dead Redemption, in arrivo una Remastered? Lo suggerisce il PS Plus…
- A Plague Tale: Requiem, rivelata la finestra d’uscita
© RIPRODUZIONE RISERVATA