di Lorenzo Fazio
Dopo quasi una settimana dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, sono stati molti gli interventi “popolari” in sostegno dell’Ucraina e in contrasto alla Russia. La nazione governata da Vladimir Putin è stata squalificata, per esempio, da qualsiasi competizione sportiva, ma è anche stata esclusa dalle prossime uscite di Warner Bros. e Disney. Anche dal mondo dei videogiochi ci sono state diverse iniziative in supporto all’Ucraina, come la donazione dell’azienda polacca CD Projekt Red. Ciononostante, per Mykhailo Fedorov, Vice Primo Ministo ucraino, tutto questo non è ancora abbastanza. Il politico, infatti, si è appellato direttamente alle due aziende più importanti del settore, Xbox e PlayStation, per chiedere di lasciare temporaneamente il mercato russo e bielorusso.
La richiesta dell’Ucraina
La richiesta di Fedorov è arrivata tramite un tweet sul suo account ufficiale, accompagnato dal comunicato ufficiale. Oltre alle due aziende leader del settore, che il Vice Premier ha anche prontamente taggato, l’appello è esteso a tutta l’industria videoludica. La lettera, infatti, si apre rivolgendosi “a tutte le società di sviluppo di videogiochi e a tutte le piattaforme di esports”. Come si legge nel terzo paragrafo, Fedorov ha chiesto specificatamente “di bloccare temporaneamente tutti gli account russi e bielorussi”, oltre che “di impedire la partecipazione dei loro team e giocatori agli eventi internazionali di e-sport”.
You are definitely aware of what is happening in Ukraine right now. Russia declare war not for Ukraine but for all civilized world. If you support human values, you should live the Russian market! pic.twitter.com/tnQr13BsSv
— Mykhailo Fedorov (@FedorovMykhailo) March 2, 2022
Il messaggio si è concluso comunicando la certezza che “azioni di questo tipo motiveranno i cittadini russi a fermare proattivamente l’aggressione militare”. Queste sanzioni “popolari”, infatti, stanno aiutando quelle economiche nel tentativo di far crescere la rabbia del popolo russo nei confronti del loro stesso presidente. In una Russia “occidentalizzata” come quella del XXI secolo, restrizioni di questo tipo possono veramente mettere a repentaglio la reputazione dello “Zar”. Putin, ora come non mai, può essere veramente accusato di star escludendo la sua nazione dal resto del mondo. Le manifestazioni contro la guerra sono già state molte, e anche gli oligarchi sostenitori del presidente stanno perdendo fiducia nei suoi confronti.
Inoltre, l’industria videoludica è il settore più redditizio nel mondo dell’intrattenimento. Tagliare fuori da questo circolo milioni di utenti potrebbe essere davvero un duro colpo, ancora più di quello del settore cinematografico. Al momento, nessuna azienda ha, però, risposto all’appello del Vice Premier ucraino, ma saremo pronti a comunicarvi qualsiasi aggiornamento. Continuate a seguire Nasce, Cresce Respawna e Informa per altre notizie sul mondo del gaming e dell’attualità! Cliccate questi link per altri articoli sull’argomento:
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di Lorenzo Fazio
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