di Marco Porreca
La guerra in Ucraina sta sconvolgendo tutto il mondo; sembra che per gli ucraini abbia preso una brutta piega, con il Presidente Zelensky che si è nascosto, dichiarando all’UE “Forse è l’ultima volta che mi vedrete vivo“. D’altra parte, Putin, mentre le truppe russe avanzano, chiede ai soldati ucraini di ribaltare il potere.
La risposta del mondo dello sport all’attacco russo
L’attacco russo sta portando diverse sanzioni, sia economiche che sportive. La UEFA ha spostato la finale di Champions League da San Pietroburgo allo Stade de France di Parigi; la Formula 1 ha deciso di annullare il Gran Premio di Sochi, ma molto probabilmente arriveranno anche nuove sanzioni.
Il mondo del calcio, oltre alle sanzioni inflitte, ha risposto alla crisi con dei bei gesti, come lo striscione “NO WAR” mostrato prima di Napoli-Barcellona e la maglietta con la scritta “NO WAR IN UKRAINE” di Ruslan Malinovslyi. Nelle ultime ore, però, è arrivato anche lo sfogo di Sinisa Mihajlovic.
Lo sfogo di Mihajlovic
Sinisa Mihajlovic, l’allenatore del Bologna, circa trent’anni fa ha vissuto la Guerra dei Balcani e ha deciso di dire la sua sulla guerra appena scoppiata in Ucraina. Ecco le sue parole in conferenza stampa: “Quello che mi ha dato fastidio l’altra volta e che spero non risucceda ora, è che quando c’è una guerra, come adesso in Ucraina, nei primi quattro, cinque giorni la prima notizia è sempre quella. Dopo cinque giorni diventa la seconda notizia, dopo due settimane diventa la terza notizia, e dopo un mese non se ne parla più“.
“Non deve essere così, perché la gente si abitua e dice ‘E vabbè tanto fanno la guerra’, ma non è così, perciò tutti dobbiamo cercare di dare un contributo, di ragionare e di fare di tutto affinché questa cosa che è successa finisca il prima possibile. Perché è una cosa più grande di noi“. L’allenatore, finito questo intervento, ha abbandonato la conferenza stampa visibilmente emozionato.
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Di Marco Porreca
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