di Mattia Trincas
Avete presente quando nella carriera allenatore di FIFA, la dirigenza accetta in autonomia alcune offerte per i giocatori? Che magari sono anche degli elementi fondamentali della vostra rosa? Bene, alla Lazio, durante l’ultimo giorno di mercato, è successo l’esatto contrario.
Da “mercato riparatore” a “mercato distruttore”
Durante il calciomercato, il club con a capo Claudio Lotito non ha mai smesso di stupire; che fosse in positivo o in negativo. Sono tanti i colpi che hanno contribuito a costruire l’attuale squadra, tra cui il ritorno in Italia di Ciro Immobile, l’arrivo di Sergej Milinkovic-Savic nel lontano 2015, e il ritorno di Felipe Anderson a Roma la scorsa estate.
Ma c’è sempre un altro lato della medaglia. Infatti, senza andare troppo lontano, durante le ultime due stagioni sono arrivati, tra la sessione di mercato estiva 2020 e quella invernale 2021, due giocatori che – ad oggi – hanno lasciato il club: stiamo parlando di Vedat Muriqi, attualmente in prestito al Mallorca, e Mateo Musacchio, svincolato dallo scorso luglio.
I due giocatori arrivarono per dare una sicurezza in più e la possibilità di rifiatare ai titolarissimi della squadra biancoceleste, ma così non fu.
Il primo riuscì a giocare con la nuova maglia, solo 5 partite in tutte le competizioni, e “contribuì” all’eliminazione della Lazio dalla scorsa Champions League, in favore del Bayern Monaco, con un retropassaggio scellerato che ha “abbattuto” i compagni.
Il secondo ha avuto un po’ più di fortuna, riuscendo a giocare ben 49 match in tutte le competizioni, ma segnando soltanto due reti; non il massimo per una punta.
La Lazio, e quel detto che recita “Il lupo perde il pelo, ma non il vizio”…
Appurato che quando la Lazio scommette su qualche profilo “fuori dai radar”, come Muriqi, il risultato non è certamente eccellente. Però, come si dice, dai propri errori si impara.
Beh, non sempre a quanto pare. Lo scorso luglio, il club ha rilevato dal Čukarički il giovane difensore Dimitrije Kamenovic, che però è stato immediatamente scartato da Maurizio Sarri, durante il ritiro estivo.
Inoltre, durante le ultime ore della finestra di mercato di gennaio, stando a quanto riporta il Corriere dello Sport, la dirigenza del club capitolino ha depositato presso la Lega il contratto di un nuovo acquisto. Stiamo parlando di Jovane Cabral, attaccante proveniente dallo Sporting Lisbona.
Oltre al fatto che potrebbe trattarsi di un giocatore non “in linea” con le richieste dell’allenatore, va anche considerato il fatto che il tecnico non è nemmeno stato interpellato prima di concludere le trattative, e il profilo dell’attaccante non era stato studiato a dovere.
Secondo quanto riportato da Rai Sport, all’ex tecnico della Juventus sarebbero stati proposti due match per valutare il 23enne capoverdiano, ma in nessuno di questi l’osservato speciale è sceso in campo. Non si tratta quindi solo una mancanza di rispetto nei confronti del tecnico, ma anche di una mancanza di professionalità.
… e quell’indirizzo mail sbagliato
Sicuramente ricorderete la vicenda che ha caratterizzato la scorsa sessione di mercato; la Lazio era ad un passo dall’arrivare al suo nuovo esterno, Filip Kostic. L’offerta era sul tavolo, c’era l’accordo con l’Eintracht Francoforte, ma alla fine è saltato tutto. Perché?
A quanto pare, stando a quanto dichiarò l’agente del giocatore, Fali Ramadani, il club tedesco avrebbe comunicato alla Lazio un indirizzo mail sbagliato, impedendo così la ricezione dell’offerta ufficiale. Secondo l’Eintracht però, sarebbe stata la dirigenza biancoceleste ad aver fatto un errore di battitura, scordandosi una lettera nell’indirizzo.
Ancora oggi, non si sa di chi sia realmente la colpa, ma una cosa è certa: il giocatore non ha preso bene questo cavillo.
Quindi, il mercato della Lazio si è concluso con una sola entrata, ovvero “l’altro Cabral”, così lo soprannominano in seguito all’approdo di Arthur Cabral alla Fiorentina. Riuscirà il club capitolino a tornare sui suoi passi, e ad accontentare Sarri?
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di Mattia Trincas
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