di Francesco Ferri
Una donna è stata condannata a un anno e quattro mesi di reclusione per i maltrattamenti fatti subire alla figlia. La vicenda risale al 2019 e la ragazza, all’epoca 16enne, era costretta a seguire una dieta ferrea e totalmente insana, tale da non farle superare i 47 chilogrammi di peso.
La dieta ferrea
Il regime alimentare a cui la donna sottoponeva la figlia era dovuto al fatto che la considerava “brutta” e “grassa”, come riportato da Sky TG24. La vicenda in questione è venuta alla luce in seguito alla denuncia di una parente della vittima. Era stata infatti una zia, medico di professione, a segnalare alla questura i fatti in questione. La donna era stata inizialmente allontanata dalla casa con una misura cautelare per poi tornare in famiglia dopo alcuni mesi. La ragazza ha raccontato di essere costretta a nutrirsi esclusivamente con passati di verdure, carote e vegetali. Oltre al regime alimentare a dir poco ferreo, la madre la maltrattava anche insultandola in continuazione con epiteti offensivi riguardo al suo aspetto fisico e al suo peso corporeo.
La condanna
Secondo la legale della madre la situazione sarebbe cambiata decisamente dopo cinque anni, motivo per cui non avrebbe avuto senso la condanna. Era stata infatti chiesta l’assoluzione o la riqualificazione del reato come abuso dei mezzi di correzione. “Non è giusto condannare una madre per il troppo amore verso i figli“. Queste le parole dell’avvocato. Ma il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto una condanna superiore ai due anni di reclusione. Ora, dopo la condanna a un anno e quattro mesi di carcere per maltrattamenti, la legale avrebbe già annunciato di voler fare ricorso in appello.
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