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Zaki, finalmente un lieto fine: il presidente egiziano concede la grazia

di Federica Caiafa

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La lunga odissea di Patrick Zaki si è conclusa, ed ha avuto un lieto fine. Alla terribile notizia di ieri, della condanna del giovane a tre anni di carcere, è oggi seguita una buona nuova, la migliore, riportata anche dall’ANSA: il presidente egiziano al-Sisi ha infatti concesso la grazia al ricercatore.

Zaki, dall’arresto, alla condanna e infine alla grazia

Adesso che si conosce la conclusione, ritracciare la storia è leggermente meno difficile. La tristezza, nel pensare alla lunga odissea vissuta dal giovane, rimane, ma almeno si è confortati dal lieto fine, dall’ultimo aggiornamento che ci racconta come il ricercatore abbia ottenuto, proprio oggi, la grazia.

Dal suo arresto sono passati più di tre anni. L’egiziano, che frequentava il master in studi di genere dell’Università di Bologna, fu fermato in Egitto e portato in custodia nel febbraio del 2020, perchè accusato di aver diffuso notizie false, per aver denunciato la discriminazione dei cristiani. 

Passerà più di un anno e mezzo per la sua scarcerazione: nel dicembre del 2021 vi fu il suo rilascio, ma non l’assoluzione dalle accuse. Dopo un numero infinito di rinvii della pronuncia, e la sua laurea il 5 luglio 2023, il 18 giugno dello stesso anno arriva la sentenza: il Tribunale di Mansura condanna il giovane a tre anni. Contro il provvedimento, non essendo questo appellabile, vi era solo una speranza, che per fortuna non si è rivelata vana: Zaki ha oggi ricevuto la grazia dal presidente egiziano al-Sisi, atto di clemenza probabilmente dovuto anche alla pressione a livello nazionale. La grazia presidenziale di oggi, così, ha superato la condanna di ieri.

E adesso? Adesso il ricercatore verrà rilasciato, e probabilmente ciò succederà già oggi. Egli rimane, però, ancora nella lista di persone a cui è vietato lasciate il Paese: resta ancora, cioè, il divieto di viaggio. Aspettiamo, così, un ulteriore aggiornamento per eliminare tutti i residui della brutta faccenda, ma la grazia concessa sembra davvero rappresentare un lieto fine, e se è vero che niente potrà cancellare ciò che ha vissuto il giovane in questi tre anni, almeno adesso il suo futuro sembra essere pieno di quella libertà che gli è mancata durante tutta questa vicenda.

Grazia per Zaki, Amnesty: “Oggi è un giorno di felicità”

A riportare la notizia della concessione della grazia, innanzitutto, è stato Mohamad Abdelaziz, un componente del Comitato per la grazia presidenziale egiziano. Sulla sua pagina Facebook, infatti, si legge: “[Il] Presidente Abdel Fattah al-Sisi (…) usa i suoi poteri costituzionali ed emette un decreto presidenziale che concede la grazia a un gruppo di persone contro le quali sono state pronunciate sentenze giudiziarie, tra cui Patrick Zaki e Mohamed El-Baqer, in risposta all’appello del Consiglio dei segretari del Dialogo Nazionale e delle forze politiche”.

A celebrare tale notizia è stata innanzitutto la città che lo ha praticamente adottato, Bologna, che ieri era scesa in piazza per chiedere la libertà del giovane, oggi per festeggiare. Il sindaco, Matteo Lepore, ha affermato:È una grande gioia per Bologna, spero significhi abbracciarlo presto e riaverlo in città. Bisogna ringraziare anche tutti gli attivisti che si sono spesi per Patrick Zaki, Amnesty, il rettore, la professoressa Rita Monticelli, i governi che si sono succeduti e anche l’ultimo governo, che ha dialogato con l’Egitto. Per ora mi fermo qui, attendiamo altre notizie e speriamo che Patrick possa lasciare il Paese per averlo qui. È una grande gioia per Bologna, lo voglio ripetere”.

Ad unirsi ai festeggiamenti, poi, è stata tutta l’Italia, attraverso uno dei suoi organi istituzionali più importanti, il Senato. Il senatore del Pd Filippo Sensi ha infatti interrotto i lavori dell’Aula per dichiarare: Voglio esprimere la gioia di tutto il Senato per questo risultato. Voglio ringraziare tutti quelli che si sono spesi in questi anni per questo risultato. Ci tenevo ad esternarlo all’Assemblea”.

A celebrare, infine, è stato il mondo, tramite Amnesty International Italia. Il portavoce Riccardo Noury ha infatti commentato così la notizia: “Se ieri era un giorno catastrofico oggi è un giorno di felicità. È importante che Patrick torni a essere libero. Auspichiamo, se questo provvedimento non lo contempla, anche che sia abolito il divieto di viaggio”.

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