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Zelensky non vuole festeggiare con i russi: spostato il Natale

di Giovanni Marchesi

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Volodymyr Zelensky sta cercando in tutti i modi di separare l’Ucraina dall’influenza russa, spingendo il Paese sempre più verso la cultura occidentale. Con una nuova legge, il presidente ucraino ha spostato il giorno di Natale. In Ucraina infatti, così come in Russia (entrambi i Paesi sono ortodossi) la festività è sempre caduta il 7 gennaio. Da quest’anno però Zelensky l’ha spostata al 25 dicembre.

La decisione di Zelensky è di staccarsi dalle usanze russe

Ma queste non sono tutte le modifiche apportate: la Giornata della statualità ucraina sarà spostata dal 28 luglio al 15 luglio e il 1° ottobre segnerà la Giornata dei difensori dell’Ucraina e la Giornata dell’intercessione della Santa Madre di Dio, invece del 14 ottobre. Il 27 luglio, la Chiesa ortodossa ucraina indipendente ha adottato il nuovo calendario giuliano, con la modifica che entrerà in vigore il 1° settembre.

Sul sito ufficiale del Parlamento ucraino, si può leggere la seguente nota riguardante questa decisione: 

“La lotta per la propria identità contribuisce al desiderio di ogni ucraino di vivere la propria vita con le proprie tradizioni e festività. Lo scopo della legge è quello di “abbandonare l’eredità russa di imporre le celebrazioni natalizie il 7 gennaio”.

La richiesta di rivedere la data di una delle feste più importanti per i cristiani  ortodossi c’era già da tempo da parte dei fedeli, ma “la guerra ha accelerato il processo di decisione”, spiegano dalla Chiesa ucraina, per smarcarsi da Mosca anche nelle feste religiose. Verrà adottato il cosiddetto calendario “neo-giuliano”, secondo il quale per le feste legate al Natale si adottano le date del calendario gregoriano (quello seguito dai cattolici), mentre per la Pasqua rimangono le date del calendario giuliano. Una scelta decisamente bizzarra da parte di Zelensky, la quale però comporta un continuo distacco tra la Russia e l’Ucraina.

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