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Wendell and Wild, la recensione: un ritorno (non) in grande stile per Selick

Disponibile da venerdì 28 ottobre 2022 “Wendell and Wild” è un film d’animazione diretto e scritto da Henry Selick. Quest’ultimo è il regista di diversi prodotti animati molto importanti, tra cui “Nightmare Before Christmas” e “Coraline e la porta magica“. Nel cast troviamo: Jordan Peele, Keegan-Michael Key, Lyric Ross, Tamara Smart, James Hong, Angela Bassett, Ramona Young, Ving Rhames e Sam Zelaya.

Il lungometraggio della grande N, prodotto da Henry Selick e Jordan Peele (Scappa–Get Out, Noi e Nope) è un film stop-motion di genere comedy. Il prodotto oltre all’eccentrica ironia, vede i classici e inconfondibili tratti dark di Selick. Per quest’ultimo, “Wendell and Wild” è considerabile come un vero e proprio ritorno; infatti, il regista statunitense torna alla lavorazione di un prodotto animato a distanza di ben 13 anni, dopo l’uscita del più che lodato “Coraline e la porta magica“.

Wendell and Wild, la trama

Il film ha come protagonista Kat Elliot (Lyric Ross), un’adolescente che in giovane età ha perso i genitori in un incidente stradale. La ragazza, dopo l’accaduto, è stata affidata alle cure di una scuola religiosa gestita da Suor Helley (Angela Bassett) e Padre Bests (James Hong). Quest’ultimo, durante il primo atto del film, è spesso assillato da diversi acquirenti che cercano disperatamente di entrare in possesso di varie proprietà terriere, nella vecchia città in cui Kat viveva con i genitori, per costruire una prigione.
Successivamente, veniamo catapultati nel mondo infernale di Wendell e Wild (Keegan-Michael Key e Jordan Peele), due fratelli demoni che sperano di trasformare l’infernale campo di divertimenti del padre in un parco molto più divertente. I due, che vivono letteralmente nella testa del padre, sono sfortunatamente ostacolati da quest’ultimo.

Successivamente, le storie di Wendell & Wild e Kat si incrociano nei sogni della ragazza. Qui, i due fratelli proporranno all’adolescente di resuscitare i suoi genitori in cambio del risveglio di altre persone morte della città per costruire il parco divertimenti dei due fratelli.

Tra mostri e non, la sceneggiatura non convince

Le aspettative dei fan più accaniti di Selick erano piuttosto alte, infatti il film vedeva gli elementi che, se intrecciati in modo ottimale, vanno a nozze con il regista: ovvero l’horrorcomedy e l’uso dello stop-motion. E ad aiutare ancora di più è lo stesso Peele, uno dei registi più apprezzati che di recente ci ha regalato Nope (qui puoi leggere la nostra recensione).

Ma non basta, il prodotto targato Netflix ci porta una trama leggermente rivisitata, ma in realtà già vista nella miriade di film horror live-action usciti negli ultimi anni. Nonostante ci siano voluti più di sette anni per produrre questo tipo di film, la sceneggiatura presenta elementi narrativi abbastanza prevedibili, con alcune svolte della trama davvero inutili e decisamente non essenziali.
Un altro problema importante è la caratterizzazione di alcuni personaggi, soprattutto. ma non solo, quelli principali: i due fratelli e gli aspiranti proprietari terrieri sono sicuramente quelli che soffrono di più. Ma nonostante ciò, almeno questi ultimi riescono a introdurre in modo eccellente uno dei maggiori problemi presenti a livello giudiziario, ovvero la questione delle carceri.
Tornando al problema dei fratelli demoni, si può certamente aggiungere la questione del troppo poco tempo sullo schermo e anche dei troppi elementi introdotti da loro stessi.

 

L’incredibile lato tecnico del film

Se a livello di sceneggiatura Selick non è riuscito a convincerci nel migliore dei modi, il regista statunitense si rifà con le impressionanti tecniche che ha saputo utilizzare sapientemente negli anni con i suoi film in stop-motion, a partire dallo stile di animazione bizzarro e relativamente innovativo, che diventa l’elemento distintivo di questo film. Per la questione strutturale dei personaggi, questi ultimi sono ben costruiti, ed è molto interessante che la scelta sia del carattere che soprattutto del fisico sia molto vicina alla corporatura dei rispettivi doppiatori.

Insieme allo stile di animazione, trattandosi di un film in stop-motion, vanno sicuramente lodate anche le costruzioni molto realistiche e ben realizzate delle scenografie.

Un buon lato musicale

Continuando a parlare del dietro le quinte del film, un altro elogio va alle scelte musicali del film. A partire dalla scelta delle musiche fino alla colonna sonora principale composta.
Certamente quest’ultima non è la migliore che abbiamo potuto ascoltare in un film di Selick, e infatti non potrà mai competere con i capolavori composti per “Nightmare Before Christmas“, ma questo non significa assolutamente che non sia apprezzabile.

 

Considerazioni finali

Wendell and Wild” è senza dubbio un film più che adeguato. Sicuramente da Selick, soprattutto dopo un’assenza di quasi 13 anni, ci si aspettava un capolavoro ai livelli di Nightmare Before Christmas o Coraline. Ma non è affatto così, infatti la trama ci presenta spesso e volentieri delle scelte di trama piuttosto inutili e discutibili.
Ovviamente, il film non ha solo lati negativi; infatti, a spiccare del tutto è il più che promosso lato tecnico, comprese le scenografie e le musiche.
Ma il vero nodo del film è che riesce a essere dimenticabile anche rispetto ai suoi predecessori, che hanno ricevuto un plauso da tutti i fan.

Pro

  • Un ottimo stile d’animazione, molto singolare da quelli visti finora;
  • Una superba costruzione di scenografie;
  • Delle perfette scelte per la colonna sonora e le musiche.

Contro

  • Una mediocre scrittura di sceneggiatura, con delle risoluzioni di trama molto complicate e inutili;
  • Delle caratterizzazioni di alcuni personaggi poco sviluppate.

Per altre recensioni e restare sempre aggiornato sulle news provenienti da tutto il mondo, continua a seguirci su Nasce, Cresce, Streamma. Ecco a voi alcune delle nostre ultime recensioni:

Filippo D'Agostino

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