di Enea Bacciocchi

Il conflitto in atto tra Russia e Ucraina non sembra ancora volgere al termine. La preoccupazione di una possibile Terza Guerra Mondiale continua ad aleggiare nell’aria, con gli stati europei ad osservare gli sviluppi della vicenda. Finora nessun Paese esterno è stato ancora coinvolto direttamente, ma rimanere in guardia in questo periodo storico è la migliore delle scelte.

Nella serata di ieri, ha parlato il presidente ucraino Zelensky nel corso di un’intervista esclusiva al programma World News Tonight della ABC. Il premier ha sottolineato ancora una volta il suo dissapore nei confronti di Putin, definendolo un “criminale di guerra“.

“Questa guerra non finirà così. Scatenerà la guerra mondiale. Tutti coloro che sono venuti sulla nostra terra, tutti coloro che hanno dato gli ordini… sono tutti criminali di guerra“. Zelensky ha anche richiamato in patria i peacekeeper impegnati in missione di pace nel mondo per rafforzare l’esercito che combatte l’aggressione russa. Certo è che, se il presidente ucraino vuole aiuti da Europa e USA, un’affermazione del genere su un conflitto mondiale certamente non li incentiverà ad intervenire, anzi.

Gli ultimi sviluppi dal fronte Russia Ucraina

La Russia ha annunciato ieri un “cessate il fuoco locale” in diverse città ucraine dalle ore 10:00 di oggi (le 8:00 in Italia) per consentire l’evacuazione dei civili attraverso corridoi umanitari. Lo riferiscono le agenzie russe citando il ministero della Difesa. Intanto, le trattative tra i due Paesi continuano ad essere negativi, con la parte russa che non accetta le condizioni ucraine, e quindi i negoziati continueranno.

Sul campo invece, le forze di Mosca hanno assediato il porto di Mariupol, mentre invece la capitale e Kharkiv est, continuano a rimanere sotto controllo delle forze locali. Kiev continua a resistere ai bombardamenti russi ma potrebbe non riuscirci ancora per molto. Infatti, gli osservatori occidentali hanno indicato una lunga colonna russa di centinaia di veicoli fuori città, di stanza intorno all’aeroporto di Hostomel, pronti a penetrare nella città.

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Di Enea Bacciocchi

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