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Turchia, Apple costretta a bloccare le vendite

di Redazione NCI

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In Turchia sta succedendo di tutto. Oltre al terrore esercitato dal governo di Erdogan, nelle scorse giornate si è entrati in una vera e propria crisi. La lira turca, valuta locale, sta crollando a picco e ciò ha costretto diverse aziende multinazionali a correre ai ripari, tra cui la famosissima Apple.

Gli store del noto brand di tecnologia infatti, hanno sospeso tutte le loro vendite, in attesa di maggiore stabilità monetaria e fissazione dei prezzi. Questa mossa è dovuta alla paura di svendere i propri prodotti, in una situazione dove gli articoli appaiono inaccessibili per gran parte della popolazione turca. In attesa di un ripristino, la società fondata da Steve Jobs, non ha nessun interesse a vendere in questa situazione.

 

La situazione della lira turca

La lira turca (tl) ha registrato una perdita di circa il 20% del proprio valore in un solo giorno, con il presidente Erdogan che si è ritenuto soddisfatto del terzo taglio dei tassi di interesse annunciato dalla Banca centrale, nonostante il tasso di inflazione. Ora un po’ di dati: a marzo 2021, una lira turca veniva scambiata a 0,12 euro. Il crollo attuale, l’ha fatta scendere ad addirittura a 0,069 euro con continue instabilità.

Il sito turco di Apple attualmente ha chiuso i battenti: i prezzi dei prodotti, non sono stati aggiornati seguendo il nuove valore della valuta, e per tanto sono diventati insostenibili. Per il momento però, le proposte di cessare momentaneamente gli esperimenti di politiche monetarie espansive, sono rimaste inascoltate.

Ad oggi, anche la “mela morsicata” non si esprime, rimanendo a tutti gli effetti indisponibile e lontana dalla situazione monetaria presente nello stato della stella e mezzaluna.

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di Enea Bacciocchi

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