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Trump è candidabile alle primarie secondo la Corte Suprema Federale degli USA

di Agostino Lenzi

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La Corte Suprema degli Stati Uniti lunedì 4 Marzo ha dichiarato all’unanimità che Donald Trump è candidabile alle elezioni primarie del Partito Repubblicano del Colorado. Questa decisione si applica non solo al Colorado ma anche agli altri Stati che hanno provato a escludere Trump dalle elezioni primarie.

Trump e il via libera dalla Corte Suprema Federale

La Corte Suprema dello stato del Colorado lo scorso dicembre aveva stabilito che Trump non poteva partecipare alle elezioni primarie del Partito Repubblicano in quello Stato. La Corte Suprema lo ha dichiarato “ineleggibile” per l’accusa di coinvolgimento nell’assalto al Congresso del 6 gennaio del 2021. Dopo la decisione della Corte, Trump ha fatto ricorso e così si è arrivati alla Corte Suprema federale, che è il massimo tribunale americano.

La Corte suprema del Colorado si riferiva alla sezione 3 del 14° emendamento della Costituzione, che è una clausola che risale alla Guerra civile americana. Infatti, secondo quest’ultima, chi ha partecipato a insurrezioni o rivolte contro lo Stato, dopo aver prestato giuramento sulla Costituzione, non può più ricoprire incarichi pubblici.

Non solo il Colorado ha tentato di bloccare la candidatura di Trump alle primarie del partito Repubblicano e di conseguenza alle presidenziali di novembre. In Maine e in Illinois Trump è stato squalificato all’inizio delle primarie, poi ogni cosa è stata messa in pausa sino alla decisione della Corte Federale. Mentre in Michigan la Corte Suprema locale ha deciso di rendere l’ex presidente eleggibile, prendendo anche in considerazione la stessa norma usata dal Colorado.

La situazione era molto in dubbio per le decisioni contrastanti dei diversi Stati. Per questo motivo era molto attesa la decisione della Corte Suprema Federale. La risoluzione inoltre è stata presa molto velocemente, il motivo è che il 5 marzo c’è il “Super Tuesday“, ossia una giornata dove si votano le primarie in 16 Stati. Di conseguenza ai vari Stati serviva sapere come gestire i voti ottenuti da Trump, che sono molti essendo il favorito.

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