di Erik Veronese
Il mondo degli esports e delle competizioni in ambito videoludico continua a crescere anno dopo anno, portando intrattenimento e aumentando il tasso di competitività. CS:GO, FIFA, League of Legends e Valorant sono solo alcuni dei titoli su cui i videogiocatori competono per essere considerati i migliori, e a volte ricorrono a tutto per vincere. Un esempio ci è fornito proprio da un evento accaduto recentemente durante un torneo di Valorant, dedicato a sole donne e persone non-binarie.
Valorant: una situazione spinosa e non del tutto chiara
Il titolo di Riot Games è stato protagonista di un torneo, l’Astral Clash, organizzato da Galorants, una community accessibile solamente alle donne e a tutte quelle persone che non si identificano nei due generi. Quello che sarebbe dovuto essere un evento volto all’inclusività e all’abbattimento degli stereotipi ancora presenti nel mondo dei videogiochi, si è rivelato fonte di numerose controversie. Uno strano account Twitter, public court of opinion, infatti, ha pubblicato un documento contenente una serie di “prove” che inchioderebbero una concorrente. Ma cosa è successo? Stando a quanto riportato dall’utente, la giocatrice MarsArxa, partecipante al torneo e in forza al team Fallacy, avrebbe fatto giocare al suo posto il fidanzato, nonché pro-player, Nate “Payen” Lopez.
Public court of opinion, per rendere concrete e attendibili le accuse, ha redatto un documento in cui sono raccolte le prove del fatto. Immagini, video e dettagli sono stati passati sotto la lente d’ingrandimento pur di mostrare la colpevolezza di MarsArxa, ma a far insospettire l’account Twitter è stata una giocata in particolare. La giocatrice, durante un round, si è ritrovata da sola contro l’intero team avversario e con una serie di ottime giocate è riuscita a sbaragliare, senza troppa difficoltà, i rivali. A destare qualche sospetto è stata la nomea della concorrente, descritta come un player piuttosto ordinario e non particolarmente temuto. Ma non è tutto. A destare qualche sospetto sono state anche le interfacce, come la mini-mappa ad esempio, diverse rispetto al solito.
Fallacy, continuano le controversie
Qualora Riot Games verificasse l’accaduto, MarsArxa e il suo team rischierebbero di lasciare il torneo nonostante la vittoria ottenuta. Non è del tutto chiaro il motivo per cui la giocatrice avrebbe deciso di barare. Stando a quanto scrive l’autore del documento, però, MarsArxa avrebbe fatto giocare il fidanzato per aggiudicarsi il viaggio in Sud California riservato ai finalisti del torneo. La situazione che si è venuta a creare è davvero spiacevole e ha gettato ulteriore ombra sul team Fallacy.
Astral Clash Competitive Ruling: Team Fallacy pic.twitter.com/MgstYDznot
— Gen.G Esports (@GenG) July 29, 2022
Come riportato da Kotaku la squadra era già stata al centro di numerose critiche questa estate. Il team, infatti, sul suo canale Discord, avrebbe incoraggiato un giocatore a identificarsi come “non-binario” in modo da poter competere con loro. Fallacy avrebbe quindi sfruttato l’inclusività della community per ottenere un tornaconto personale, agendo tutt’altro che eticamente.
Tolto il valore simbolico del torneo, è davvero necessario far competere uomini e donne in due categorie diverse nel mondo degli esports? Fateci sapere cosa ne pensate. Per rimanere sempre aggiornati sul mondo del gaming, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Respawna.
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