I Mondiali di calcio, si sa, sono tra le competizioni più affascinanti per il mondo calcistico, e altrettanto affascinanti sono i palloni che vengono messi a disposizione per disputare la competizione. In questa speciale Top6 andremo quindi a vedere i sei palloni più belli per ogni Mondiale, dal lontano 1930 ad oggi. Ci teniamo a specificare che l’ordine utilizzato non è da considerarsi una vera e propria classifica. Buona lettura!
Cominciamo con una menzione d’onore al pallone che ha inaugurato questa splendida competizione. Si tratta del classico pallone di cuoio, materiale che ha caratterizzato tutte le sfere nella prima metà del 1900. Il francese Lucien Laurent fu l’autore del primo gol nella storia della competizione, proprio con questo pallone.
Famoso per essere stato riproposto dopo Argentina 1978, con un nome differente dal precedente (Tango Telstar), è chiaramente dedicato al famoso ballo che accomuna le due Nazioni. Lo schema di questi due palloni ha gettato le basi per i modelli successivi e possiamo definirli come i “padri” dei palloni moderni. La sfera era composta da ben 32 pannelli, divisi in 12 pentagoni e 20 esagoni.
Nella finale di Berlino 2006, per la prima volta nella storia, il pallone utilizzato durante il match era diverso rispetto a quello utilizzato durante il resto della competizione. Infatti, il Teamgeist Berlin è l’evoluzione del Teamgeist; la particolarità è che, per ogni partita, venivano riportate le Nazionali che si affrontavano, la data e in quale stadio ciò accadeva. Questo pallone, a noi italiani molto caro, è quello che ha condotto l’Italia alla vittoria del suo Mondiale più recente.
Uno dei palloni più criticati per l’imprevedibilità delle sue traiettorie, disponeva di 11 colori che stavano a simboleggiare gli 11 giocatori in campo, ma anche le 11 comunità sudafricane con le rispettive lingue. Inoltre, i quattro triangoli ricordano vagamente l’FNB Stadium di Johannesburg, luogo della finale vinta dalla Spagna.
Il nome è un incrocio tra Jabulani e Jo’burg, forma abbreviata che sta a significare Johannesburg. Infatti, come nell’edizione precedente, il pallone della finale era una versione rivisitata della sfera usata per tutta la competizione.
Al Rihla è l’ultimo pallone partorito, in vista dei prossimi Mondiali in Qatar. Come per Russia 2018, la Nazionale italiana non parteciperà alla competizione e di conseguenza, non avremo modo di vederlo tra i piedi dei nostri rappresentanti. Si tratta del quattordicesimo pallone che Adidas crea per la massima competizione Mondiale ed è stato sviluppato grazie ad una serie di studi e tecnologie. Al centro del progetto e degli studi, oltre alla volontà di creare il pallone migliore per l’occasione, c’è la sostenibilità, tema che con il passare degli anni è stato introdotto anche nel calcio.
Infine, non poteva mancare quello che probabilmente è il pallone più amato di sempre, il Brazuca. Conosciuto da chiunque ami il calcio, è diventato il simbolo dei Mondiali in Brasile, che hanno visto trionfare la Germania, al suo quarto successo.
Fu scelto addirittura tramite votazione, con la partecipazione di oltre 1 milione di brasiliani; il modello finale riporta i colori del braccialetti porta fortuna. Anche in questo caso troviamo una versione per commemorare la finale, il Brazuca Final Rio, che riportava inserti dorati.
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