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Top 6 NCR: i migliori giochi con ambientazione post-apocalittica

di Michele Messina

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Il genere narrativo che comprende le ambientazioni post-apocalittiche è uno dei preferiti da molti appassionati di letteratura e cinema. Ma anche i videogiochi hanno attinto, negli anni, a piene mani dell’immaginario comune del genere, sia che si tratti di titoli singoli o di saghe. Tutti hanno in comune, ovviamente, l’elemento fondamentale: l’umanità è arrivata vicina all’estinzione e deve ricominciare. Che sia una guerra atomica od una piaga mondiale, i pochi sopravvissuti dovranno spesso vedersela con deformità varie e, soprattutto, i resti della civiltà. Se anche voi siete appassionati del genere, ma non sapete cosa aggiungere alla vostra collezione, continuate a leggere per trovare qualche idea. Ecco la Top 6 dei migliori giochi con ambientazione post-apocalittica di NCR.

Days Gone

Iniziamo la nostra top 6 con un titolo relativamente recente, Days Gone, uscito nel 2019 per PlayStation 4 e PC. Il titolo di Bend Studio ci mette nei panni di Deacon St. John, un ex cacciatore di taglie, ora convertitosi a cacciatore di zombie. La storia porterà Deacon ad esplorare un’America devastata dagli zombie, alla ricerca della moglie Sarah, scomparsa alcuni anni prima.

Nonostante le premesse non esattamente originali, Days Gone è capace di evocare tutte le atmosfere del genere, dimostrandosi un titolo profondo. Nonostante le pessime recensioni del pubblico, legate soprattutto all’incedere della trama, considerata troppo diluita, Days Gone merita di sicuro un posto in questa Top 6, soprattutto dopo i tanti aggiornamenti che lo hanno migliorato.

I am alive

Al quinto posto della nostra Top 6 va inserito I Am Alive, sviluppato da Ubisoft Shangai e rilasciato nel 2012 per Xbox 360 e PS3. I Am Alive è un survival nudo e crudo, in cui dovremo gestire ogni risorsa col contagocce per aiutare il protagonista a trovare la propria famiglia. Il titolo ricevette all’epoca recensioni miste, dovute soprattutto alla qualità dei combattimenti ed alcune meccaniche non all’altezza del periodo.

Il titolo viene ricordato soprattutto per la gestione della stamina durante le sezioni di arrampicata e per alcune ottime idee per i combattimenti. Nel primo caso, gestire la stamina durante le arrampicate trasformava ogni sezione in uno strano survival a turni. Ogni salto, ogni punto di appiglio doveva essere calcolato come una partita a scacchi, pena l’inevitabile caduta e conseguente game over. Riguardo i combattimenti, la quasi totale mancanza di munizioni portava i giocatori verso strategie alternative, come puntare una pistola scarica su qualcuno sperando che si spaventasse. Con alti e bassi, I Am Alive, merita il quinto post nella nostra Top 6.

 

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The Last of Us

The Last of Us, sviluppato nel 2013 da Naughty Dog, originariamente per PS3, è diventato in breve tempo un “must have” per molti. L’ambientazione post-apocalittica c’è, ma è la trama a far da padrona nel titolo, capace di mettere in scena molte sfumature dell’animo umano. Il gioco ci metterà nel panni di Joel ed Ellie ed il titolo mette in mostra l’evolversi del loro rapporto. Da compagni poco propensi a collaborare, svilupperanno una relazione padre-figlia che li porterà a cambiare, forse, il destino del mondo.

Le meccaniche del titolo sono forse il vero punto debole, perché risentono indubbiamente della reale età del gioco, nonostante le numerose remaster. Proprio l’ultimo remake, però, corregge alcune lacune del titolo, riadattando le meccaniche viste nel seguito, The Last Of Us Parte 2.

 

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LA TOP 6 PROSEGUE NELLA PROSSIMA PAGINA

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