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Attualità

Top 6 NCI – Falsi storici: le “bugie” a cui tutti credono

di Domenico Scala

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Davvero Einstein andava male a scuola?

Inutile girarci attorno, questa è proprio una balla! Una paradossale leggenda lo dipinge come un pessimo studente, soprattutto in matematica. Ma in realtà Albert Einstein (1879-1955) ebbe un rendimento scolastico sempre molto buono. Però un fondo di verità c’è. In giovane età lo scienziato si sentiva a disagio sui banchi di scuola per l’eccessivo autoritarismo nelle scuole tedesche, e i suoi atteggiamenti irritarono più di un professore dal punto di vista disciplinare.

 

Piccola statuetta di Buddha (@Shutterstock)

Buddha era davvero grasso?

Buddha, intanto, è realmente esistito. Tutte le fonti concordano sulla storicità di Siddharta Gautama, detto “il Buddha” (in sanscrito “il Risvegliato”), nato ai confini tra il Nepal e l’India nel VI secolo a. C. da una famiglia ricca e nobile. Siddharta mostrò un’attitudine contemplativa ben lontana da quella della sua stirpe. Al punto che all’età di 29 anni fuggì dal palazzo dei suoi genitori per affrontare la vita, decidendo di rinunciare ad agi e ricchezze per darsi alla vita ascetica. Durante la strenua lotta, durata sei anni, che mise in atto per raggiungere il “risveglio”, Siddharta si sottopose a terribili digiuni: non poteva quindi essere pasciuto, e infatti in molte raffigurazioni è sempre snello, flessuoso e dal portamento regale.

Eppure le sue immagini “panciute” sono prevalenti nel nostro immaginario. Il “Buddha grasso”, noto anche come “Buddha felice”, è in realtà una variante popolare cinese, ispirata a Budai, eccentrico monaco vissuto forse nel X secolo d. C., che sembra abbia condotto una vita da gaudente per poi darsi alla vita ascetica fino a raggiungere l’illuminazione, meritandosi così l’appellativo di Buddha. Questo “Buddha” è sempre raffigurato come un uomo grasso e calvo, con una sacca sulle spalle o sotto il braccio, piena di cibo e dolci da distribuire ai bambini. La grande pancia (che i devoti toccano in cerca di felicità) è simbolo di gioia e di fortuna, ma anche di bontà. Ed è grazie a questa variante cinese che in Occidente Buddha è diventato sinonimo di “paffuto”.

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