di Francesco Ferri

Le montagne russe sono un’attrazione a dir poco simbolica dei tantissimi parchi divertimento sparsi per il mondo. Insieme alla ruota panoramica, agli scivoli acquatici o alle dark ride rappresentano alla perfezione l’iconografia del parco di divertimento. Oggi scopriremo insieme, in questa nuova top 6, quali sono le più costose montagne russe realizzate in giro per il globo, basandoci su una classifica stilata da Wired!

6 –The Smiler, Regno Unito

The Smiler, nel parco di Alton Towers a Staffordshire, nel Regno Unito, è un’attrazione diventata sfortunatamente famosa per diversi incidenti che sono avvenuti, come un malfunzionamento alla presentazione stampa nel 2012 e un terribile incidente nel 2015 che portò ad avere cinque feriti molto gravi. L’attrazione rimase chiusa per un anno intero così da migliorarne gli standard di sicurezza e dalla sua riapertura nel 2016 non è più accaduto nulla. Il costo di realizzazione è stato di ben 30 milioni di dollari.

5 –Thunder Dolphin, Giappone

In quinta posizione Thunder Dolphin, del parco divertimenti Nagashima Spa Land di Tokyo, in Giappone. Costruita nel 2003 dall’Intamin svizzera, raggiunge gli 80 metri di altezza e i 130 chilometri orari di velocità. Anche qui avvenne un grave incidente nel 2010 che coinvolse un bambino di 9 anni rimasto ferito in seguito ad un malfunzionamento che ha tenuto ferma l’attrazione fino al 2013. Il costo totale della sua realizzazione è stato di 37 milioni di dollari.

4 – Steel Dragon 2000, Giappone

Al quarto posto si posiziona Steel Dragon 2000, nel parco di Nagashima Spa Land situato nella prefettura di Mie. Furono le Morgan Manufactoring ad erigerle e inaugurarle nel 2000. Infatti, nella cultura asiatica, il 2000 è l’anno del dragone a cui si fa riferimento nel nome dell’attrazione. Un’importante restaurazione avvenne nel 2013 da parte della Bolliger & Mabillard che le ricostruì quasi totalmente. Il costo totale per la sua installazione e restaurazione ha raggiunto i 52 milioni di dollari, soprattutto per l’enorme quantità di acciaio impiegata per ottenere un’attrazione che rispettasse le misure anti-sismiche.

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