La tragedia è accaduta in Pakistan, dove una ragazza di soli 14 anni è morta a causa di un colpo da arma da fuoco. La causa della catastrofe è tanto stupida quanto drammatica: un video di Tik Tok.
Stando a quanto riporta l’ANSA, la protagonista dell’ennesimo dramma che vede coinvolto Tik Tok, la nota piattaforma cinese per video brevi, si chiamava Anam Solangi. A poche ore dal decesso della ragazzina, la polizia della città di Hyderabad in Islamad, dove si è consumata la triste vicenda, ha subito aperto un’indagine per fare luce sull’accaduto.
Stando alle dichiarazioni delle forze dell’ordine Pakistane, la ragazza giovanissima si sarebbe autoinflitta il colpo che l’ha portata alla morte. Non si tratta però di un caso di suicidio, né tantomeno della messa in atto di una qualche challenge trovata in giro per la rete.
La ragazza stava maneggiando l’arma con troppa disattenzione quando, per errore, è partito il colpo senza che se ne accorgesse; il proiettile è partito, ed ha trapassato il suo stomaco. Vani sono stati i successivi tentativi di salvare la ragazza, per cui già era troppo tardi.
“Il proiettile le ha attraversato lo stomaco causando la sua morte” queste sono state le parole dei medici che hanno assistito Anam. A pochi minuti dalla tragica morte, i sanitari hanno spiegato che quando la ragazza è arrivata in ospedale, non c’era già più nulla da fare: il colpo è stato letale.
La giovane Anam non è certo l’unica ragazza ad aver perso la vita in queste circostanze. Nell’ultimo anno, solo in Pakistan altri quattro ragazzi hanno perso la vita mentre stavano girando un video.
Il fenomeno non si limita però solo al Paese dell’Asia meridionale. Anche in Italia, a inizio 2021, ci sono stati molti casi che videro la morte prematura di ragazzi e ragazze giovanissimi.
Nel gennaio dell’anno appena passato, infatti, molti ragazzi hanno deciso di seguire l’amatissima influencer Charlie D’Amelio in una challenge diventata virale. Nella sfida, i partecipanti dovevano togliersi il fiato fino a perdere conoscenza.
Molte sono state le vittime, anche nel Belpaese, tanto da spingere la società cinese ad incrementare le restrizioni sulla privacy per i giovanissimi. I ragazzi al di sotto dei 16 anni, infatti, sono costretti ad avere un account privato, e quindi dover approvare manualmente ogni follower.
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di Gianmichele Trotta
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