Disponibile su Netflix da giovedì 13 ottobre, The Watcher è una serie tv statunitense. Tra i produttori figurano grandi nome come Ryan Murphy e Ian Brennan, coppia che qualche settimana fa ci aveva portato “Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer” (qui trovi la nostra recensione), lo show ispirato al noto cannibale statunitense Jeffrey Dahmer. Nel cast troviamo Naomi Watts, Bobby Cannavale, Jennifer Coolidge. Mia Farrow, Terry Kinney, Noma Dumezweni, Isabel Gravitt, Henry Hunter Hall e Christopher McDonald.
Netflix torna nel grande campo dei prodotti televisivi ispirati al true-crime. Questa volta tocca a “The Watcher“, show televisivo ispirato al noto caso della famiglia Broaddus. Quest’ultima acquistò una magione stile coloniale degli inizi del ‘900 per una cifra di quasi 1,5 milioni di dollari. La famiglia durante i primi giorni di soggiorno nella casa iniziò a ricevere delle lettere da un’inquietante persona che osservava la casa da decenni e si firmava come il “The Watcher“. Nello show prodotto dalla grande N però, il cognome della famiglia è stato cambiato da Broaddus a Brannock.
Lo show televisivo è formato da sette episodi e vede come protagonista la famiglia Brannock: il primo episodio si apre con l’arrivo della famiglia nella loro nuova casa. Dopo l’acquisto ufficiale della magione, iniziamo a vedere i primi problemi per la famiglia. Infatti tramite diverse lettere si presenta il “The Watcher” (L’Osservatore), una persona che li minaccia attraverso delle lettere minatorie nei loro confronti. Oltre a questo problema vi sono anche i vicini di casa, delle persone molto sinistre che presenteranno altri problemi alla famiglia.
I restanti episodi si vanno a trasformare in un dramma a tinte investigative; infatti i due coniugi, aiutati da un detective esperto, decidono d’indagare sul potenziale osservatore. La suspense si infittisce quando altri elementi vengono a galla: come la scoperta di una camera segreta all’interno della casa o il DNA ricavato dalle lettere.
Sicuramente l’idea di portare una storia ispirata a un fatto del genere, che tratta un horror a tinte grottesche, è sicuramente sia una scommessa che una prova per testare l’attenzione dello spettatore medio. E in questo caso Ryan Murphy sembra essere la persona perfetta: il progetto targato Netflix riesce a portare su schermo gli elementi che riescono di più al produttore, che sono stati esposti alla perfezione sia in Ratched che in Dahmer.
Una nota di demerito si potrebbe però attribuire all’aver “osato troppo”: all’interno della serie, specialmente in alcuni episodi, vi sono sia diverse entrate che risoluzioni di trama che vanno a stonare con la premessa “degli eventi ispirati a una storia vera“, oltre che con la trama creatasi con gli episodi precedenti. Sicuramente un grande spreco agli occhi dei fan, contando che un elemento del genere, specialmente se presente nei primi episodi dello show, potrebbe involontariamente forzare lo spettatore ad abbandonare un progetto che magari, successivamente, potrebbe contenere delle sorprese positive.
Continuando il paragone con i prodotti sviluppati da Murphy e Brennan per Netflix, sicuramente un altro parallelismo favorevole è il lato tecnico. Gli episodi, diretti da Jennifer Lynch, riescono a rapire lo spettatore. Complici anche un’ottima fotografia, delle buone scenografie del 657 Boulevard e le ottime colonne sonore.
La serie tv spicca per nomi di una grande importanza, sia per lato tecnico che per il cast. I protagonisti (Cannavale e Watts) sono sicuramente i migliori e, grazie a un’ottima interpretazione, riescono pienamente a convincere lo spettatore. Ma oltre ai due soggetti principali, vi sono altri grandi nomi, tra cui la protagonista di Rosemary’s Baby, Mia Farrrow, una straordinaria attrice che non tornava a recitare di fronte alla telecamera dal 2011 con Dark Horse.
L’attrice, considerando sfortunatamente il pochissimo screen time, fornisce comunque un’arguta e spiccante interpretazione. Continuando a parlare di grandi nomi si potrebbe anche proseguire con Christopher McDonald e Jennifer Coolidge, quest’ultima uscita vincente dagli Primetime Emmy Award grazie alla sua interpretazione in The White Lotus.
Ryan Murphy e Ian Brennan riescono a regalarci un altro prodotto di qualità, ma sicuramente inferiore al Dahmer portato dalla coppia qualche settimana fa. A risentirne sono sia i troppi episodi che alcune risoluzione di trama troppo forzate. Il cast formato da importantissimi nomi riesce comunque a offrire un’ottima interpretazione, sia parlando dei protagonisti come Cannavale e la Watts che dei personaggi che hanno avuto un’inferiore screen time, tra questi sicuramente Mia Farrow e Christopher McDonald.
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