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The Princess, la recensione: una principessa differente

Disponibile dall’1 luglio su Disney+, “The Princess” è un film diretto da Le-Van Kiet. Nel cast troviamo Joey King, Dominic Cooper, Olga Kurylenko, Veronica Ngo, Ed Stoppard e Alex Reid.

Cosa succede se la più classica delle principesse delle fiabe si ritrova a salvare il suo regno da sola? La risposta a questa domanda ci viene data da “The Princess”. Il film diretto da Le-Van Kiet mette in scena questa idea attraverso un action frenetico e prendendo spunto da film come “Die Hard” e “The Raid”. A peccare però è la storia in sé, che non offre informazioni dettagliate riguardanti il mondo in cui è ambientata allo spettatore e lo sviluppo della sua protagonista è molto prevedibile.

Un regno da salvare

La Principessa (Joey King) si ritrova imprigionata nella torre più alta del castello di suo padre il Re (Ed Stoppard). Questo perché la Principessa ha rifiutato di convolare a nozze con Julius (Dominic Cooper) e dopo aver subito il rifiuto, il futuro principe ha deciso di prendere il regno del padre della Principessa con la forza. Insieme al suo braccio destro Moira (Olga Kurylenko), Julius controlla il castello con la forza. Questo porterà la Principessa a lottare per la libertà della sua famiglia e del suo regno in un modo poco ortodosso per una persona del suo rango.

Da queste semplici premesse, “The Princess” porta su schermo un action frenetico, godibile e che prende ispirazione da altri film del suo genere, contestualizzando il tutto in un ambiente inedito. Lo stravolgere il classico stilema della principessa da salvare, già fatto in passato dalla Disney con le sue principesse, offre allo spettatore una pellicola fresca e di puro intrattenimento. A sorprendere positivamente sono le sequenze action, che si mostrano davvero ben girate e una Joey King in veste di eroina d’azione.

Tanta azione per intrattenere allo stato puro

“The Princess” con la sua breve durata è intrattenimento a 360 gradi. La pellicola non parte con grandi pretese, tranne quelle di offrire un concept intrigante e delle ottime sequenze action. Il film riesce in questo a raggiungere il suo obiettivo? Assolutamente si. Il lavoro realizzato con le sequenze di combattimento è molto bello da vedere, mostrando delle coreografie ben fatte. A sorprendere però è Joey King. L’attrice nota per la trilogia comedy romantica targata Netflix “The Kissing Booth”, si presta per la prima volta in un ruolo fisico. L’attrice americana è completamente in parte nel ruolo della principessa ribelle e pronta a tutto pur di salvare la sua famiglia, il suo regno e la sua indipendenza personale.

 

 

A svettare in “The Princess” sono anche i film che hanno ispirato il concept action della pellicola. Dalla trappola di cristallo di “Die Hard” per arrivare al film del 2011 “The Raid”. Il film con Bruce Willis è l’icona degli eroi improbabili intrappolati in un luogo e pronti a tutto pur di fermare il nemico. Mentre l’influenza di “The Raid” la si può notare nella struttura a livelli che ha la pellicola per quasi tutta la sua durata. Dalla torre più alta del castello, per arrivare dove tutto ha avuto inizio e fermare il nemico una volta per tutte. Se queste componenti ci offrono una pellicola divertente e senza pensieri, per lo spettatore che cerca qualcosa di più potrebbe però non bastare.

Un world building al di sotto del basilare

Tra i problemi della pellicola troviamo soprattutto una costruzione di un mondo senza dettagli che possano rendere intrigante l’ambientazione. Il castello e lo stile medievale si rivelano semplicemente uno sfondo per la storia che si lascia andare attraverso i vari combattimenti, non approfondendo così i vari personaggi. L’unico di questi ad aver avuto una sorta di approfondimento, è la protagonista. Nonostante questo, la scrittura della Principessa pecca di banalità. Il personaggio ha uno sviluppo nel corso della storia prevedibile che mostra e conferma il vero obiettivo del film: intrattenere con un action differente.

A subire di più il colpo sono i due villain interpretati da Dominic Cooper e Olga Kurylenko. Le motivazioni sono le più classiche di sempre, ma un approfondimento maggiore avrebbe giovato all’intero film. Inoltre il personaggio di Linh, interpretato da Veronica Ngo, è semplicemente un’alleata della protagonista, con cui ha condiviso il suo addestramento alle armi e niente di più. Tutto questo può non essere apprezzato dallo spettatore che cerca qualcosa di più rispetto all’azione (il world building di “John Wick” insegna).

Una regia al servizio dell’azione

Se la scrittura non brilla di approfondimenti e di un world building valido, a mettersi ben in mostra è la regia. Le-Van Kiet, regista vietnamita con esperienza nel settore dell’azione, porta su schermo dei combattimenti diretti e montati ottimamente, come già citato in precedenza. Anche il lavoro in fase di montaggio è ottimo, non creando così dei combattimenti confusionari dove la credibilità inizia a vacillare dopo che si notano numerose incongruenze. La violenza mostrata nei scontri è decisamente funzionale al racconto, consolidando il talento insolito della Principessa.

 

 

Nel complesso, il lato tecnico della pellicola non presenta grosse pecche. Nonostante questo, in alcuni momenti vediamo un utilizzo della CGI molto discutibile. Anche se per poco tempo, alcuni effetti visivi non sono ottimali e si mostrano come se non avessero subito un lavoro di post produzione completo. Forse il motivo è dietro il budget non elevato della pellicola e, se si lasciano passare questi brevi momenti, il lavoro svolto dietro le quinte è decisamente buono.

Considerazioni finali

“The Princess” è un action che intrattiene per tutta la sua durata di 1 ora e mezza. I combattimenti e la frenesia del racconto, rendono al meglio grazie anche ad una Joey King completamente in parte nel ruolo della principessa eroina. Nonostante questo, la scrittura soffre di un world building completamente assente e una scrittura dei personaggi molto basilare, portando con sé molti stilemi del genere. L’influenza di altre pellicole action è ben presente e non invadente in modo eccessivo con i paragoni. Infine il lato tecnico è buono, offrendo una regia funzionale al racconto e ai suoi scontri, ma con qualche problema con gli effetti visivi. Nel complesso non è il film action che rivoluzionerà il genere, ma è un tentativo interessante di riproporre determinati temi in un’altra chiave.

Pro

  • Portare il genere action in altri lidi potenzialmente interessanti;
  • Le coreografie dei combattimenti;
  • La regia e il montaggio funzionali al tipo di storia che si vuole raccontare;
  • La presenza scenica di Joey King, che sorprende in un ruolo action.

Contro

  • La costruzione del mondo. Un maggiore approfondimento, avrebbe reso più affascinante la pellicola;
  • La scrittura dei personaggi molto basilare e prevedibile;
  • Nonostante il tentativo, la pellicola può farvi passare una buona serata, ma niente di indimenticabile.

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Ecco a voi alcune delle nostre ultime recensioni:

Gabriele Di Nuovo

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