di Andrea Antinori
È finalmente tornata sugli schermi con una terza stagione “The Mandalorian“, la serie ambientata nell’universo di Star Wars prodotta da Disney+. Gli episodi arriveranno ogni mercoledì per 8 appuntamenti sulla piattaforma streaming della casa di Topolino. Nel cast ritroviamo Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano Din Djarin. Tornano anche Carl Weathers nel ruolo di Greef Karga; Katee Sackhoff come Bo-Katan Kryze; Emily Swallow come L’Armaiola. Senza perderci in ulteriori chiacchere, eccovi la recensione del quarto episodio della terza stagione.
The Mandalorian: il trovatello
Quarta puntata dalla durata di soli 33 minuti. Questa settimana la serie si concentra esclusivamente sui Mandaloriani, mettendo da parte la seconda trama introdotta nello scorso episodio. In questi relativamente pochi minuti riusciamo però a vedere in modo più approfondito l’addestramento Mandaloriano, al quale prende parte anche il piccolo Grogu. Quest’ultimo è poi protagonista di una scena con l’Armaiola, che porterà il piccolo a pensare al suo passato nel Tempio Jedi. Infine un evento in particolare scuote i figli della ronda, che porterà nuovamente sotto i riflettori Bo-Katan.
Una puntata discreta
Nonostante questa settimana riceviamo più minuti con protagonisti i Mandaloriani, la trama rimane pressoché ferma. E considerando i pochi passi in avanti fatti dall’inizio della stagione, non è una bellissima notizia. Nonostante ciò approfondiamo ancora un po’ alcuni personaggi. Il primo è Grogu, che anche senza parlare, racconta molto di sé. Notiamo come sia inizialmente timido, anche nell’addestramento. Inoltre ci viene mostrato per la prima volta di come il piccolo abbia dei traumi veri e propri, risalenti ai tempi dell’Ordine 66. Vediamo anche come ha fatto a fuggire e a sopravvivere ai terribili eventi di “Episodio III”.
Il secondo personaggio “protagonista” è nuovamente Bo-Katan. Grazie a lei si risolve la “sfida” di questo episodio, e dimostra ancora una volta di come sarebbe una perfetta leader per i Mandaloriani. Oramai si sta integrando con il gruppo ed è stata accettata da praticamente tutti i membri. Sembra quasi scontato a questo punto che la vedremo brandire la Dark Saber, considerando anche che Din Djarin non la usa praticamente mai.
Il problema principale di questa puntata, come precedentemente anticipato, rimane la natura stessa dell’episodio. La trama non da cenni ad avanzare, rimanendo in una situazione di stallo dalla quale non sembra voler uscire. Il che è un grosso peccato, perché l’aspetto tecnico della serie è sempre elevatissimo. Ci sono ottimi combattimenti e scene d’azione. I costumi sono fatti alla perfezione, la CGI e gli effetti pratici sono di altissimo livello e ben integrati. Anche la colonna sonora, seppur non memorabile, rimane ottima.
The Mandalorian, episodio 4: conclusioni
Questo quarto episodio della terza stagione di “The Mandalorian” rimane un gradino sotto a quelli precedenti. Ciò non è dato però da una mancanza di qualità tecnica, ma dalla natura della puntata, dato che sembra quasi un “filler”. La trama non avanza, ma almeno abbiamo approfondimenti su alcuni personaggi comprimari che comunque riescono ad interessare lo spettatore. Nel complesso un episodio che raggiunge la sufficienza, ma niente di più.
Pro
- Gli approfondimenti su Grogu e Bo-Katan;
- Le scene d’azione;
- La CGI e i costumi.
Contro
- La trama che non avanza.
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