Gaming

The Game Awards 2022: l’opinione di NCR sull’evento della scorsa notte

E anche questa edizione dei The Game Awards di Geoff Keighley si è conclusa, tra strambe apparizioni e parecchi annunci interessanti. Se questa notte non siete stati svegli fino alle cinque del mattino a seguire tutte l’evento, abbiamo redatto apposta per voi un “riassuntone” di tutti gli annunci: dategli un’occhiata, perché molto difficilmente non troverete neppure un titolo di vostro interesse. L’evento di quest’anno, infatti, può tranquillamente vantarsi di essere stato uno dei più ricchi e vari riguardo alle world premiere. Nonostante questo aspetto abbia lasciato ben pochi giocatori insoddisfatti, non si può dire lo stesso riguardo alle premiazioni. Per recuperarvi tutta la lista dei vincitori, potete tranquillamente consultare il nostro articolo dedicato. Cerchiamo allora di fare un po’ di ordine, illustrandovi qual è la nostra opinione riguardo a questi TGA 2022.

 

Quanto sono importanti questi The Game Awards?

Chiariamo fin da subito cosa, per noi, sono davvero i The Game Awards. Eventi di questo tipo, per quanto importanti e di lustro possano essere, rimangono delle “semplici” premiazioni: una giuria, costituita da una componente “redazionale” e da una popolare, votano il videogioco che per loro merita un determinato riconoscimento e lì finisce. Non sono delle competizioni: chi vince non è necessariamente “meglio” degli altri. Ogni anno escono centinaia di giochi, ognuno col proprio valore e la propria grandiosità.

I titoli candidati a un premio così “ampio” come il Game of the Year sono così diversi tra loro che non ha neppure così tanto senso paragonarli. Insomma, non è la vittoria del GOTY a dare valore e senso ad un titolo: Elden Ring God of War: Ragnarok avrebbero perso di valore se avesse vinto il nostro amatissimo Stray? Assolutamente no. Tanto quanto Ragnarok non è inferiore ad Elden Ring solo perché non ha vinto il premio più importante.

Elden Ring vince il GOTY e a Ragnarok il “contentino”?

E qui arriviamo al cuore del discorso e della nostra critica a questo evento. Proprio perché sono dei premi e l’opinione della giuria è molto soggettiva, intravediamo una sorta di pattern nella loro attribuzione. Insomma, sembra quasi che abbiano deciso di accontentare gli sviluppatori e i fan di God of War con molti premi “minori”  per permettere a Elden Ring di vincere il GOTY senza polemiche. In questo modo, il Ragnarok ha oscurato le speranze di vittoria per altri titoli estremamente validi.

Nelle categorie “Miglior narrativa”, “Miglior colonna sonora” e “Miglior action/adventure, God of War ha dominato indiscusso contro A Plague Tale: Requiem e Horizon Forbidden West, che se ne sono andati senza alcuna soddisfazione. Questo modus operandi appare ancora più evidente analizzando la vittoria di Santa Monica nella categoria “Miglior audio design”. Né Gran Turismo 7 Call of Duty: Modern Warfare2, infatti, non sono stati abbastanza a fermare Kratos, che alla fine si porta casa ben 6 premi su 11 nomination.

Ma in realtà, già potevamo aspettarci questo predominio di God of War Ragnarok, dato che una cosa del genere successe già nel 2018. Ai tempi, la battaglia vedeva sempre partecipe God of War, ma questa volta contro Red Dead Redemption 2. Anche quest’ultimo si ritrovò carico di premiazioni, proprio come Ragnarok quest’anno, senza però riuscire a vincere il GOTY. Voi cosa ne pensate di questa ambigua situazione? Pensate che Ragnarok abbia meritato tutte le sue premiazioni o avreste preferito vedere più varietà tra i vincitori? In fondo dare premi più marginali ad altri titoli avrebbe sminuito il lavoro di Santa Monica? Assolutamente no. 

 

The Game Awards 2022: un po’ troppo … “felini”

Quello che ci lascia veramente interdetti è altro, cioè come sia potuto accadere che Sifu non abbia vinto neppure un premio. Se a questo gioco di equilibri tra Ragnarok ed Elden Ring possiamo trovare una giustificazione, è pressoché inspiegabile la sconfitta di Sifu in molte delle categorie in cui era stato candidato.

Se accettiamo di buon grado che il premio come “Miglior gioco action sia andato a Bayonetta 3 (unico action puro nella lista) e non a Sifu, pensiamo diversamente per i premi di “Miglior gioco indipendente” e “Miglior picchiaduro”. Come miglior indie, infatti, è stato scelto Stray, nonostante i suoi occhioni teneri si fossero già conquistati il “Miglior indie al debutto”. Per il miglior picchiaduro, invece, la giuria ha scelto MultiVersus. Già. Nessuno sa come sia successo, ma è successo.

Insomma, se, con tutto il rispetto e la buona volontà, già era molto difficile capire come Stray potesse essere anche solo candidato a “Gioco dell’anno”, “Miglior regia” e “Miglior direzione artistica”, questo suo monopolio nelle categorie indie rimane un mistero. Che sia tutto merito della giuria popolare? Molto difficile da credere, dato che il premio Players’ Voice è stato vinto da Genshin Impact. A volte bisognerebbe ascoltare meno marketing e pubblico, dando invece pareri oggettivi, soprattutto dove questi sono facili da dare.

 

Conclusione sui The Game Awards

Tirando le somme, possiamo dire che questi The Game Awards sono stati molto strani, a metà tra la prevedibilità e alcune sorprese spiacevoli. È anche molto curioso notare le similitudini e le differenze tra i NCR Awards, assegnati da noi redattori, e i TGA 2022: dategli un’occhiata se ancora non lo avete fatto!

Sicuramente, però, anche quest’anno Geoff Keighley è riuscito a mettere in piedi uno spettacolo davvero ottimo, che negli anni sta diventano sempre più un’istituzione del mondo videoludico e dell’intrattenimento. La miriade di annunci, l’eccellenza degli ospiti invitati e le esibizioni musicali hanno resto anche questi The Game Awards un evento da non perdere! Speriamo che le prossime edizioni possano regalarci ancora più sorprese e che il medium videoludico sia solo all’inizio della sua popolarità.

Se non volete perdervi le nostre opinioni riguardo al mercato videoludico e ad altri eventi come questo, vi consigliamo di continuare a seguirci su Nasce, Cresce, Respawna! Cliccate questi link per altri articoli che vi potrebbero interessare:

Lorenzo Fazio

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