di Redazione NCI
E anche quest’anno, siamo arrivati al fatidico giorno dei The Game Awards. Per quest’anno ci sono moltissimi titoli famosi in nomination per le varie tipologie di premi. Ora noi di NCR vi parleremo della storia di questo evento e di alcuni dei titoli più famosi che hanno vinto negli anni passati questo premio.
The Game Awards: la nascita
L’evento dei The Game Awards è stato ideato da Geoff Keighley, che lo conduce dal 2014. In questa serata, la giuria è composta da persone esperte nel mondo del gaming odierno. Nel corso di ogni evento vengono rilasciati alcuni annunci per i giochi più attesi degli anni successivi. I premi vengono assegnati in base alla categoria della nomination annunciate preventivamente. Ora vi ricorderemo i titoli vincitori più famosi degli ultimi anni.
The Game Awards: tra passato, presente e futuro
I GOTY ottenuti negli anni precedenti sono passati da giochi con una forte componente a giocatore singolo e con una narrazione da film da oscar, come ad esempio The Last Of Us 2 (goty 2020) oppure God Of War (goty 2018); a giochi che hanno rivoluzionato una generazione completa come Overwatch (goty 2016) oppure The Witcher 3: Wild Hunt (goty 2015). Vi sono poi tutta una serie di categoria di premiazione come: la miglior colonna sonora dell’anno vinte rispettivamente da Destiny nel 2014 e da Doom nel 2016; miglior multiplayer dell’anno vinto rispettivamente da Apex Legend nel 2019 e Among Us nel 2020. Vi sono poi tutta una serie di premi che premiano il genere (migliore gioco d’azione, miglior indie,…). Infine vi sono alcuno premi che riguardano il migliore giocatore e il migliore team al mondo per quanto riguarda il mondo competitivo degli ESports. Per la lista completa dei premi vi rimandiamo ad un altro nostro articolo.
Finita la parte storica, vi riveliamo che Halo Infinite ha vinto il titolo di gioco più votato dagli utenti.
Ed ora passiamo al The Game Awards di quest’anno, che incomincerà stanotte alle 2:00 italiane. Se volete seguirlo in diretta, vi lasciamo il link alla live.
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di Matteo Baresi
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