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The Crown S06 – Parte 1, la recensione: la corona ha finito di brillare?

Disponibile da mercoledì 16 novembre 2023 su Netflix, la sesta stagione di “The Crown” è una serie televisiva formata da 4 episodi. Nel cast dello show targato Netflix troviamo: Imelda Staunton (Regina Elisabetta II), Jonathan Pryce (Principe Filippo), Lesley Manville (Principessa Margaret), Dominic West (Principe Carlo), Elizabeth Debicki (Principessa Diana), Rufus Kampa (Principe William), Fflyn Edwards (Principe Harry), Olivia Williams (Camilla Parker Bowles), Claudia Harrison (Principessa Anna), Khalid Abdalla (Dody Al-Fayed), Salim Daw (Mohamed Al-Fayed) e Bertie Carvel (Tony Blair).

Con l’ultima e sesta stagione, la casa di produzione statunitense ha intrapreso una svolta significativa nella programmazione dello show televisivo. Rispetto alle prime cinque parti, la sesta stagione sarà suddivisa in due blocchi. La prima parte, composta da quattro episodi, è stata rilasciata il 16 novembre, mentre la seconda parte, con sei episodi, è prevista per il 14 dicembre.

The Crown: dove ci eravamo lasciati con le prime cinque stagioni?

Con la sesta stagione di “The Crown“, ci addentriamo nell’epoca più moderna e vicina ai nostri tempi. La Staunton e Pryce, infatti, ci introdurranno nell’Inghilterra della fine degli anni ’90. Ma prima ancora di parlarvi di questa attesissima nuova stagione, vorremmo proporvi un breve riassunto dei momenti più importanti delle parti passate.

Nelle prime due stagioni dello show britannico abbiamo visto Claire Foy e Matt Smith interpretare rispettivamente la Regina d’Inghilterra e il Principe Filippo. I primi episodi ci hanno presentato una Elisabetta alle prime armi che, dopo la morte inaspettata del padre Giorgio VI, si è ritrovata alla guida di uno dei Regni più grandi del mondo. Nel corso dei venti episodi abbiamo potuto assistere ai vari eventi importanti che hanno segnato la monarchia. Tra questi troviamo l’importantissimo e significativo Governo Churchill, gli scandali interni alla famiglia Windsor e l’importante e discusso incontro tra i reali e il Presidente Kennedy, insieme alla moglie Jackie.

La terza e la quarta stagione hanno visto un grande cambiamento a livello di interpreti. Infatti, con un importante salto temporale di diversi decenni, troviamo Olivia Colman e Tobias Menzies come protagonisti. Gli episodi vedono una Elisabetta ormai più matura dopo una lunga permanenza sul trono. Ma gli scandali per la famiglia non finiscono di certo. Infatti, tra un Primo Ministro rivoluzionario ma con un rapporto più che complicato con la Regina e i primi problemi matrimoniali tra Carlo e Diana, la figura regnante si troverà in uno dei periodi monarchici britannici più chiacchierati dalla sua incoronazione.

 

 

Nella tanto discussa quinta stagione (clicca qui per la nostra recensione) che ha spaccato l’opinione pubblica e la stampa, ci immergiamo nuovamente negli intricati affari della corona, capitanata dai nuovi interpreti Imelda Staunton Jonathan Pryce. Questa volta, però, l’attenzione si sposta verso una più profonda introspezione all’interno della famiglia reale e delle sue vicende private. Nel corso della stagione, assistiamo alla Regina che affronta le sfide di un decennio segnato da rivoluzioni e dal declino dell’approvazione pubblica. La monarchia viene infatti dipinta dai sondaggi come costosa e ormai irrilevante.

Ma le preoccupazioni della sovrana non si limitano solo alla politica. Il figlio Carlo si avvicina sempre di più alla rottura con Lady Diana a causa della complicata relazione con Camilla, un fatto che crea ulteriori complicazioni per la regina.

The Crown 6 – Parte 1, la trama: tutti gli occhi su Lady Diana

Parigi, la capitale francese, si presenta in tutta la sua magnificenza serale, e in questo scenario, lo spettatore viene trasportato in un momento di quiete quasi angosciante. Da questo silenzio emerge una crescente tensione, culminata in una frenetica frenata nei pressi del ponte de L’Alma, dove Lady Diana e Dodi Al-Fayed perdono la vita a causa delle gravi ferite riportate. L’autista di Fayed perde il controllo dell’auto a causa dell’alta velocità, segnando tragicamente il destino di entrambi. La scena non si avvale di elementi pesanti alla vista. Non vi è sangue, non vi sono grida da parte dei passanti, e nemmeno una colonna sonora che accompagna l’evento. Ciò che prevale è il fragore assordante del clacson seguito da una dissolvenza che introduce l’inizio della sigla.

Dopo questa scena, facciamo un salto temporale di otto settimane prima dell’incidente che ha scosso il mondo intero. A questo punto, il principe Carlo e Lady Diana sono già “divorziati da un anno e separati da cinque“. E nonostante la loro separazione, entrambe le vite continuano. Diana si impegnerà in una relazione con l’imprenditore Dodi Al-Fayed, mentre Carlo prosegue già la sua storia con Camilla. I quattro episodi successivi si concentrano principalmente sulla vita di Diana Spencer senza coinvolgere drammi politici o altri elementi. Seguendo il percorso della principessa del Galles, ci immergiamo nelle sue ultime settimane di vita.

 

 

Diana porta i suoi figli in vacanza a Saint-Tropez, ospiti del noto imprenditore Mohamed Al-Fayed. Durante il soggiorno, conosce il figlio di Al-Fayed, Dodi, e tra i due nasce una relazione nel giro di breve tempo. Nel corso di due mesi di frequentazione, Dodi, anche incoraggiato dal padre, chiede la mano di Diana, ricevendo però una risposta negativa con la promessa di Diana di rimanere semplicemente innamorati. Nonostante questo rifiuto, i due, trovandosi all’Hotel Ritz di Parigi di proprietà del padre di Dodi e accorgendosi di essere sotto osservazione dai paparazzi, decidono di abbandonare la struttura per rifugiarsi in un appartamento di Al-Fayed.

Utilizzando una seconda auto per eludere i fotografi, tentano di sfuggire attraverso un’uscita secondaria ma vengono comunque notati da altri paparazzi. In una frenetica corsa per seminare gli inseguitori, l’auto è coinvolta in un grave incidente. Dodi perde la vita istantaneamente, mentre Diana muore poche ore dopo in ospedale. La narrazione prosegue con un altro episodio dedicato al funerale, evidenziando lo sgomento e un certo distacco da parte dei reali nel celebrare un funerale reale per un membro non più appartenente. L’episodio si conclude con il discorso alla nazione della Regina Elisabetta.

Lady Diana ci colpisce profondamente in The Crown, grazie anche alla straordinaria Elizabeth Debicki

Sapevamo già che Lady Diana sarebbe stata al centro della narrazione nella prima parte della sesta stagione, ma forse non ci aspettavamo che la sua figura avrebbe rubato la scena persino alla Regina Elisabetta e al Principe Filippo. L’interpretazione maestosa di Elizabeth Debicki nel ruolo della Spencer è sorprendente. Quando tiene in mano le sue scene, l’attrice australiana non annoia affatto lo spettatore. La sua performance tocca profondamente il cuore, facendoci riaffezionare alla principessa del popolo. La sua innocenza e la sua carità colpiscono profondamente, e vedere la “nuova felicità” che ha trovato con Al-Fayed addirittura rincuora lo spettatore.

La caratterizzazione della Spencer, esplorata in molti aspetti, è un altro elemento positivo, ma ciò che spicca davvero è la narrazione dettagliata, che ci porta attraverso le sue ultime otto settimane. Questo è un colpo emotivo significativo. L’unico elemento veramente negativo, e probabilmente fuori contesto e irrispettoso, è stato il “trattamento post-mortem” riservato a Lady Diana e Dodi che viene esplorato nell’ultimo episodio.

Addio alla Regina Elisabetta, il trono da protagonista lo detiene Lady Diana

Riflettendo su come Diana sia stata la protagonista, relegando Elisabetta e Filippo a ruoli minori, capiamo come forse sia stato un errore di proporzioni significative, difficile da ignorare. Elisabetta sembra ridotta a interpretare brevi e poco significative scene, tranne quando pronuncia discorsi lunghi senza un impatto particolare. Filippo, d’altro canto, subisce un trattamento ancor peggiore con uno screen time ridicolmente limitato rispetto agli standard a cui eravamo abituati nelle stagioni precedenti. Tuttavia, per fortuna, le sue brevi battute di copione sono straordinariamente efficaci e sono eseguite con maestria da un fantastico Jonathan Pryce.

Ma è stato corretto narrare la morte di Diana in soli quattro episodi?” È una delle domande che sta attualmente circolando online dopo la messa in onda della prima parte su Netflix. È importante sottolineare che questa stagione rappresenta la conclusione di un percorso, e pertanto non dovranno esserci rimpianti nel chiudere uno dei gioielli di Netflix. Sebbene possano sembrare pochi, narrare gli ultimi momenti di Diana in soli quattro episodi è probabilmente una scelta ponderata, considerando il ritmo della serie e la quantità di narrazione ancora da esplorare in sei episodi. Nonostante non assisteremo agli ultimi avvenimenti della corona contemporanea, come gli ultimi matrimoni reali e la morte dei due consorti, sicuramente nei successivi sei episodi saranno esplorate le controversie con i tabloid, la gestione della politica interna ed estera, i vari giubilei e anche le morti della sorella di Elisabetta e della regina Madre.

 

Non ci sono sconti nemmeno per la politica, dimenticatevi Tony Blair!

In questi quattro episodi densi di contenuti, Lady Diana emerge come la vera protagonista della prima parte della sesta stagione. Non vi è spazio per la politica, gli affari della regina , e ancor meno per lo sfortunato primo ministro. In merito a quest’ultimo, sembrerebbe che gli sceneggiatori non abbiano dedicato molta attenzione al personaggio del primo ministro in generale. Nonostante nelle prime quattro stagioni ci fossero stati ritratti maestosi e straordinari di Churchill e Margaret Thatcher, dalla quinta stagione in poi si percepisce una vera e propria assenza della figura chiave di collegamento tra la corona e la politica britannica. Come sottolineato nella nostra recensione della quinta stagione, l’interpretazione di Jonny Lee Miller nel ruolo di John Major non ha convinto, principalmente a causa del limitato screen-time e del suo ruolo che sembrava più da “maggiordomo” della regina che da politico.

Nonostante la speranza comune di vedere un futuro primo ministro più significativo e approfondito, gli sceneggiatori di The Crown non sembrano aver accolto la richiesta. Il primo ministro successivo a Major, Tony Blair, figura politica di grande rilevanza che ha guidato la nazione tra il vecchio e il nuovo millennio, è stato inserito nella trama. Tuttavia, nonostante il ruolo chiave che Blair ha svolto nella vita della Regina Elisabetta e nelle sue dinamiche con il pubblico dopo la morte di Diana, una molto rilevante è stata, in modo apparentemente ingiustificato, modificata.

 

 

Parliamo della decisione riguardo al funerale di Diana Spencer. Nella serie televisiva emerge una sorta di spaccatura all’interno della famiglia reale dei Windsor. Da un lato, troviamo Elisabetta e Filippo contrari a celebrare il funerale con un cerimoniale reale, poiché Diana non faceva più parte della famiglia. Dall’altro, vi è Carlo, che cerca di convincere i genitori per evitare un cattivo impatto pubblico. Qui i due consorti mantengono la loro decisione di non partecipare, nonostante il funerale abbia una forma reale, fino ad un ripensamento finale. Nello show, alla fine, Elisabetta cede alle argomentazioni di Carlo. Questa rappresentazione si allontana dalla realtà, infatti, in realtà fu Blair a “salvare la faccia” della regina da una possibile critica sociale. Rinnoviamo le speranze, auspicando che un personaggio di rilievo come Blair abbia un ruolo più importante nella seconda parte della stagione.

Considerazioni finali sulla prima parte della sesta stagione di The Crown

La prima parte della sesta stagione di The Crown presenta indubbiamente una narrazione di alta qualità, ma non eccezionale. Diana è stata esplorata in modo impeccabile, e l’attrice che la interpreta ha offerto un’interpretazione delicata e straordinaria. Tuttavia, sembrerebbe che la sceneggiatura abbia sfortunatamente focalizzato la sua attenzione principalmente su questo aspetto, trascurando dettagli cruciali come la trama politica o la semplice presenza di Elisabetta e Filippo.

Pro

  • La prima parte è totalmente incentrata su Diana, e riesce a narrare con perfezione gli ultimi momenti di vita della principessa.
  • Il lavoro di Elizabeth Debicki è straordinario e sopra le righe.
  • Il lato tecnico si conferma uno degli elementi migliori della serie tv.
  • Imelda Staunton e Jonathan Pryce sono dei fantastici interpreti nei panni dei reali…

Contro

  • …anche se il loro ruolo è abbastanza ridimensionato, specialmente per il personaggio di Filippo che è quasi totalmente assente per tutti e quattro gli episodi.
  • Per chi si aspettava una prima parte anche incentrata sulla politica britannica potrebbe rimanere abbastanza deluso.
  • Il “trattamento post-mortem” nei confronti di Lady Diana e Dodi Fayed è molto fuori dagli schemi.

 

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Filippo D'Agostino

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