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The Crown, rubati oltre 200mila dollari di oggetti di scena

di Filippo D'Agostino

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The Crown è una delle serie tv attualmente più in voga sulla piattaforma Statunitense Netflix. Prodotto televisivo che racconta le vicende della famiglia reale Brittanica a partire da quando Elisabetta II divenne la regina d’Inghilterra. La serie tv raccontando la vita della sovrana Inglese ha ovviamente visto più attrici, da Claire Foy per le prime due stagioni a Olivia Colman per la terza e la quarta stagione. Per la quinta e sesta stagione vedremo Imelda Staunton, attrice Brittanica apparsa in Harry Potter e l’ordine della Fenice. Attualmente sono in corso le riprese della quinta stagione, ma durante il week-end vi è stato un furto di molti oggetti importanti per il set.

Il furto comporterà uno stop delle riprese?

the crown

A svelare il furto avvenuto a Mexborough, vicino a Rotherham, è stato direttamente un portavoce di Netflix in una intervista per Variety. Durante la conversazione il portavoce ha spiegato che la somma della rapina ammonta a circa 200mila dollari e che essa, ovviamente, non comporterà a nessuno stop della produzione.

“Possiamo confermare che gli oggetti d’antiquariato sono stati rubati e speriamo che vengano trovati e restituiti in sicurezza. I sostituti verranno acquistati, non ci si aspetta che le riprese vengano sospese”.

Inoltre Alison Harvey, decoratrice del set della quinta stagione di The Crown, ha parlato con Antiques Trade Gazette, svelando che gli oggetti di scena rubati non sono nelle migliori condizioni e che quindi il prezzo di rivendita e molto basso. Successivamente, ha anche svelato che gli oggetti rubati sono sette candelabri in oro; 12 candelabri d’argento; l’uovo della carrozza dell’Incoronazione Imperiale del 1897 di Fabergé; bicchieri, decanter in cristallo dorato St Louis; il quadrante di un orologio di Guglielmo IV e un set da toeletta d’argento in 10 pezzi.

“Gli oggetti rubati non sono necessariamente nelle migliori condizioni e quindi di valore limitato per la rivendita. Tuttavia, sono preziosi come pezzi per l’industria cinematografica britannica”.

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Di Filippo D’Agostino.

 

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