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Tartarughe Ninja: Caos Mutante, la recensione: alla ricerca della normalità

Al cinema dal 30 agosto, “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” è un film d’animazione diretto da Jeff Rowe e Kyler Spears. Il cast vocale originale è formato da Micah Abbey, Shamon Brown Jr., Nicolas Cantu, Brady Noon, Jackie Chan, Ayo Edebiri, John Cena, Seth Rogen, Giancarlo Esposito, Paul Rudd, Rose Byrne, Ice Cube, Maya Rudolph e Post Malone.

Paramount, Nickelodeon e Seth Rogen uniscono le forze per riportare sul grande schermo le celebri Tartarughe Ninja. Create nel 1984 da Kevin Eastman e Peter Laird per il mondo dei fumetti, le quattro tartarughe chiamate con i nomi dei più celebri artisti della storia italiana sono diventate con il passare del tempo un pezzo di storia del grande e del piccolo schermo. Dopo essere ritornati con una nuova serie animata, Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello ritornano al cinema con “Tartarughe Ninja: Caos Mutante”.

Il film diretto da Jeff Rowe e Kyler Spears si presenta come un mix tra origin story e coming of age, dove le quattro tartarughe mutanti in piena adolescenza troveranno il loro posto nel mondo. Con uno stile animato che ricorda quello delle pellicole Sony con protagonista lo Spider-Man di Miles Morales, ma molto più sporco, “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” è l’inizio di un qualcosa di più grande per uno dei simboli degli anni ’80.

Il caos dell’essere adolescenti e non solo

Le tartarughe mutanti Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello (Nicolas Cantu, Brandy Noon, Shamon Brown Jr. e Micah Abbey) vivono nelle fogne di New York insieme al loro padre adottivo Splinter (Jackie Chan). Il sogno delle quattro tartarughe è quello di vivere una vita normale da adolescenti frequentando il liceo. L’occasione d’oro si presenterà quando i quattro fratelli faranno la conoscenza di April O’Neil (Ayo Edebiri), che chiederà loro di fermare il pericoloso criminale che sta generando caos nella Grande Mela chiamato Superfly (Ice Cube). Questa missione da veri eroi porterà le tartarughe alla scoperta del loro vero posto nel mondo e alla caccia della loro tanto amata vita normale da studenti del liceo.

“Tartarughe Ninja: Caos Mutante” nella semplicità del suo incipit, mette in scena un’ottima origin story delle celebri tartarughe esperte di Ninjutsu. Ma l’elemento che spicca più di tutti è il tema della fratellanza e della famiglia. Attraverso questo aspetto narrativo, il film diretto da Jeff Rowe, che di famiglia ha già parlato scrivendo e co-dirigendo il divertentissimo “I Mitchell contro le Macchine”, mostra un lato emotivo che colpisce facilmente il pubblico di tutte le età, raccontando con genuinità dei valori che forse si stanno perdendo negli ultimi tempi. Ma la nuova interazione delle tartarughe non è solo cuore, ma anche tanto divertimento grazie ad alcune battute e numerose citazioni alla cultura pop per tutti i gusti.

Fratelli alla ricerca di una vita normale

“Tartarughe Ninja: Caos Mutante” è un film sulla fratellanza e la famiglia. Il rapporto tra i quattro fratelli funziona benissimo su schermo e i diversi caratteri consolidano al meglio le dinamiche tra loro nel corso della pellicola. Oltre a mettere in scena il più classico dei rapporti tra fratelli, il film racconta la tematica della famiglia e lo fa mettendo ad un certo punto della pellicola a specchio le idee di Splinter e delle tartarughe a quelle del villian Superfly. La mosca mutante, proprio come le tartarughe, vuole una famiglia e venire accettato dagli umani. Ma come ogni classico villain che si rispetti, i piani di Superfly non sono gli stessi delle tartarughe. “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” racconta nel modo più semplice ed efficace questo “conflitto” e riesce al meglio nel suo intento arrivando a tutto il pubblico, grandi e piccini.

 

 

Infatti il film di Jeff Rowe e Kyler Spears ha come pubblico di riferimento i bambini. Nonostante la presenza di determinati elementi di cui vi parleremo a breve, “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” è un riavvio del franchise che punta non solo ai fan del brand, ma ha come obiettivo quello di portare nuovo pubblico e lo fa al meglio. Quella che è la vera “mission aziendale” della pellicola, paradossalmente genera l’unico neo di un film animato valido sotto ogni aspetto: la scrittura fin troppo semplice della storia e dei suoi personaggi. Nonostante i protagonisti funzionino tutti al meglio, lo script non brilla in originalità e questo potrebbe non venire apprezzato da un pubblico più adulto.

La cultura pop fulcro della comicità

Se il racconto si presta molto più ad un pubblico di bambini, “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” nelle sue citazioni alla cultura pop riesce a far divertire al meglio il pubblico adulto. Tra citazioni al mondo dello spettacolo e non solo, “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” utilizza il mondo reale come tramite per connettere i protagonisti al pubblico seduto in sala. Questa connessione avviene perché tutti noi siamo influenzati da quello che guardiamo, ascoltiamo e persino mangiamo, e in un qualche modo ci definisce. E infatti questo elemento che funge da fulcro per l’aspetto comico della pellicola, pone le basi anche per l’aspetto coming of age del racconto. Si, perché “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” è anche un racconto di formazione e crescita, dove quattro fratelli trovano il loro posto nel mondo e maturano diventando qualcosa di più.

Il mix tra comicità e crescita interiore delle nostre amate tartarughe è uno degli aspetti migliori del lavoro di Rowe e Spears, mettendo in scena al meglio queste caratteristiche nella breve durata della pellicola. Ma ritornando sull’aspetto comedy della pellicola, “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” cita tantissimo la nostra cultura pop; dal K-Pop, fino ad arrivare a tre “cameo” insoliti e inaspettati, giocando con una gag nata online e dedicata al mondo del cinema e nello specifico… scopritelo assolutamente in sala perché la scena è del tutto inaspettata e a dir poco irriverente. “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” ha cuore per il materiale originale, diverte e cerca di coinvolgere più pubblico possibile, ma a spiccare su tutto è il suo stile visivo ultra stilizzato rispetto ad altri prodotti recenti e meno recenti.

Uno stile di animazione spettacolare per il grande schermo

Quando nel 2018 arrivò al cinema “Spider-Man Un Nuovo Universo”, il mondo dell’animazione rimase estasiato dal suo stile visivo. Con un 2.5D mai visto prima al cinema, Sony rivoluzionò l’animazione. Con il passare degli anni, anche la concorrenza ha seguito la retta via tracciata dalla major e Paramount con Nickelodeon, ha deciso di ridare nuova linfa alle Tartarughe Ninja non solo con una nuova storia, ma con uno stile amatissimo dal pubblico negli ultimi anni. Complice l’esperienza di Jeff Rowe con “I Mitchell contro le Macchine”, “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” vede un fantastico 2.5D ultra stilizzato con uno stile molto urban e fumettoso, radicandosi così al meglio nella storia editoriale delle Tartarughe Mutanti Adolescenti Ninja.

 

 

La regia di Rowe e Spears è ottima, con alcune scelte interessanti e sequenze action divertentissime che sfruttano al meglio lo stile delle animazioni, “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” setta come i suoi colleghi un nuovo livello qualitativo per quanto riguarda il settore dell’animazione. Ad accompagnare la prima avventura dei quattro fratelli abbiamo la colonna sonora realizzata da Trent Reznor e Atticus Ross, dei nomi abbastanza inaspettati da collegare ad un progetto simile. Nonostante questo, il lavoro dei due compositori è di altissimo livello e si va ad affiancare ad una scelta musicale che riporta gli anni ’80 e gli anni ’90 sul grande schermo, consolidando il legame di questo reboot alle origini delle Tartarughe Ninja in live action e non solo.

Considerazioni finali

“Tartarughe Ninja: Caos Mutante” è un ottimo riavvio per il franchise e un validissimo prodotto animato. Con una storia semplice ma efficace, la pellicola di Jeff Rowe e Kyler Spears introduce una nuova versione delle celebri tartarughe cercando di portare nuovo pubblico in sala e non solo, visti i piani futuri per i protagonisti della pellicola (un sequel per il cinema e una serie animata che collegherà i due film). La troppa semplicità nel raccontare la storia e i suoi personaggi potrebbe non convincere tutti, soprattutto i più grandi, ma nonostante questo la pellicola riesce a trattare temi come la famiglia e la bellezza della semplicità della vita di tutti i giorni al meglio. Ma “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” è anche una comedy, una origin story e un coming of age.

I tre elementi spiccano al meglio e amalgamati diventano quasi un tutt’uno, funzionando al meglio per tutta la sua ora e mezza di durata. La regia di Rowe e Spears è di altissimo livello, con alcune trovate molto interessanti e con il supporto di uno stile visivo 2.5D spettacolare da vedere sul grande schermo. La colonna sonora si alterna tra le composizioni realizzate da Trent Reznor e Atticus Ross ad alcuni pezzi anni ’80 e ’90 che si legano a doppio filo con le origini editoriali dei personaggi creati da Kevin Eastman e Peter Laird. In conclusione, “Tartarughe Ninja: Caos Mutante” è un ottimo reboot per il franchise, apre porte mai varcate dal brand e riporta in vita il mito delle Tartarughe Ninja per un nuovo pubblico di bambini.

Pro

  • Un racconto semplice ma efficace che riesce a coinvolgere tutti;
  • Il saper combinare la cultura pop al background dei personaggi, contribuendo al loro sviluppo nel corso del racconto più alcune citazioni e “apparizioni” divertentissime;
  • Il mix tra origin story e coming of age;
  • La regia che permette al bellissimo stile visivo di esplodere al meglio su schermo;
  • La colonna sonora che si alterna tra il lavoro svolto da Trent Reznor e Atticus Ross e alcune tracce musicali iconiche degli anni ’80 e ’90.

Contro

  • Una sceneggiatura fin troppo semplice che potrebbe non venire apprezzata da un pubblico più adulto.

 

 

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Gabriele Di Nuovo

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