Gaming

Take Two continua la crociata al marchio registrato

Nell’ultimo anno Take Two Interactive si è mostrata più intransigente che mai con le proprietà intellettuali. A farne le spese, questa settimana, è stato It Takes Two, l’acclamato puzzle game co-op su una coppia di genitori sull’orlo del divorzio. Trattasi dell’ultima opera dedicata alla co-op per due giocatori del geniale Josef Fares, già autore di Brothers: A Tale of Two Sons e A Way Out.

Un nuovo caso per Take Two

Sembra che poco dopo il rilascio, il titolo di Hazelight sia stato citato in giudizio, stando a quanto emerso nell’ultima settimana. Lo scontro legale è ancora in corso, ma lo studio sviluppatore potrebbe già essere stato costretto ad abbandonare il marchio del nome. Il team di sviluppo non ha commentato la disputa in corso, dichiarandosi comunque fiduciosa in una risoluzione efficace. E in questo frangente, essere coperti da EA non può che aiutare. Non è però ancora chiaro se questa magagna legale abbia influenzato anche le vendite del titolo o il futuro di una eventuale serie.

Stando alle informazioni trovate finora, It Takes Two è solo l’ultima di una lunga serie di vittime che Takes Two Interactive si sta lasciando dietro. Si parla di decine di casi simili, non solo per quello che riguarda i videogiochi. Stando a diverse fonti, Take Two nell’ultimo anno ha portato in tribunale diverse aziende e numerosi nomi legati alle proprie IP. Arrivando a citare in giudizio anche solo per semplici connessioni a parole come “rockstar”, “social club”, “mafia” o “civilization”. Parole che ai più ricorderanno proprio i titoli della casa produttrice, ma che al di fuori dell’ambito videoludico rimangono termini di uso comune.

L’azienda non si ferma

Non sono poche le dispute legali a cui Take Two si è sottoposta, risparmiando niente e nessuno. Solo per citarne alcune, l’azienda ha creato problemi al marchio di abbigliamento Max Fayne, che certamente a molti di voi farà riaffiorare diversi ricordi. A finire nel mirino sono state anche piccole aziende come Think like a Rockstar, un brand musicale che tratta di libri sulle performance dal vivo. Ma ancora ristoranti, negozi di tatuaggi e piccoli shop sono stati costretti ad abbandonare il proprio marchio. Take Two se l’è presa anche con una compagnia di Pechino, per il marchio registrato StarRock; sì, per questo ci vuole qualche secondo di ragionamento.
Insomma, i legali di Take Two hanno avuto un bel da fare nell’ultimo anno, anche per quello che riguarda le mod di GTA, contro cui l’azienda si è scagliata apertamente. Riuscirà Take Two a vincere questa battaglia contro i mulini a vento e rimanere l’unica compagnia a poter usare la parola “Rockstar”? Per rimanere aggiornati continuate a seguirci su NCR!

di Michele Messina

Redazione NCI

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