Supercoppa Italiana (@Shutterstock)
Giocata per la prima volta nel 1988, la Supercoppa italiana si è ispirata alla stuttura dell’attuale FA Community Shield, e per 35 edizioni ha visto scontrarsi la squadra campione di Serie A e la vincitrice della Coppa Italia. Ma il format ora sta per cambiare, sulla base del modello spagnolo…
A partire dal 2020 la RFEF, la federazione calcistica spagnola, ha deciso di ampliare il numero di squadre partecipanti alla sua edizione della Supercoppa; oltre alle due vincitrici di campionato e coppa partecipano anche le seconde piazzate di entrambe le competizioni. A titolo d’esempio, quest’anno il trofeo è stato vinto in finale dal Barcellona, secondo qualificato ne LaLiga dell’anno scorso. Oltre ai “blaugrana” hanno partecipato Real Madrid e Betis, vincitori delle due competizioni nazionali, e il Valencia finalista della Copa del Rey.
Il mini-torneo si struttura in due partite di qualificazione: la prima fra la squadra vincitrice de LaLiga e la finalista sconfitta della Coppa, l’altra fra la seconda del campionato precedente e la vincitrice della Coppa. Il modello sembra aver affascinato anche i vertici del calcio italiano, che hanno voluto importarlo…
Il comunicato della Lega Serie A è molto chiaro a riguardo: l’anno prossimo la Supercoppa Italiana sarà contesa da 4 partecipanti. Inoltre 4 delle prossime 6 edizioni verranno disputate in Arabia Saudita, con tutta probabilità al King Fahd Stadium di Riyad. Tutte e 20 le società del massimo campionato hanno concordato nel trovare interessante e remunerativo il nuovo format.
Le regole per l’accesso sono le stesse della versione spagnola: vincitori e secondi delle due competizioni nazionali messi l’uno contro l’altro. Tutto filerebbe liscio se il Napoli vincesse il campionato, la Cremonese o la Fiorentina agguantassero la Coppa Italia, la Juventus arrivasse alla finale di quest’ultima e l’Inter rimanesse seconda. Ma se, ad esempio, la Juventus o l’Inter riuscissero ad arrivare dietro ai partenopei in Serie A e ad appuntarsi la coccarda tricolore, cosa succederebbe? Semplicemente si scalerebbe secondo le posizioni del campionato, e quindi la terza classificata in Serie A entrerebbe tra le “Final Four“.
Questo format sicuramente porterà un maggior numero di ricavi e di audience, ampliando il bacino di tifoserie coinvolte e quindi di pubblico. La decisione che fa storcere il naso è il fatto che questa competizione si giocherà il più delle volte all’estero, portando la maggior parte dei tifosi a non poter assistere allo stadio. Purtroppo, il calcio di oggi ha bisogno di molti fondi per sostenersi, e sembra necessario rivolgersi a Paesi danarosi per aumentare i ricavi. Vedremo se la nuova edizione della Supercoppa italiana sarà un successo o un fiasco…
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