di Enrico Tiberio Romano
In Sudan la guerra tra le due fazioni rischia di innescare una nuova minaccia legata all’occupazione di un laboratorio contenente agenti patogeni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noto infatti che i combattenti hanno occupato un laboratorio pubblico centrale che contiene campioni di diversi virus e batteri, creando una situazione estremamente pericolosa.
L’allarme biologico in Sudan e la situazione della guerra
Nima Saeed Abid, rappresentante dell’OMS in Sudan, ai giornalisti presenti a Ginevra in collegamento video ha riferito che: “C’è un enorme rischio biologico associato all’occupazione del laboratorio centrale di sanità pubblica di una delle parti in guerra”. Secondo le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ci sarebbero fino a 270.000 persone pronte a fuggire dalla guerra che sta sconvolgendo il Sudan, riparando in Ciad e Sud Sudan. Questo esodo di massa potrebbe produrre una seria catastrofe umanitaria dopo gli avvenimenti che sconvolsero la zona all’inizio degli anni 2000.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha spiegato come i combattenti nel Sudan hanno occupato un laboratorio pubblico centrale che contiene diversi campioni di malattie, tra cui la polio e il morbillo. A Khartoum in questi giorni prevale una cauta calma grazie ad una tregua concordata tra le parti di 72 ore a seguito di intensi negoziati, ma pare che sarebbe stata nuovamente violata. Le vittime accertate di questi ultimi giorni sono circa 500, mentre i feriti sarebbero migliaia.
Come di consueto, in circostanze simili le organizzazioni denunciano l’assenza di acqua, cibo e medicinali disponibili per la popolazione civile e la situazione non sembra migliorare. Se non fosse per l’aiuto delle ONG sul territorio infatti, i locali non avrebbero altra speranza se non arruolarsi o consegnarsi alle milizie del posto.
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