di davide gerace
Stefano Cucchi morì il 22 ottobre 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare. Quasi 13 anni dopo, la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva i Carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro a 12 anni di reclusione.
Omicidio preterintenzionale
Nel corso di questi 13 anni, ci sono stati ben sette processi, tre inchieste e due pronunciamenti della Cassazione. A poco meno di un anno dalla sentenza del processo d’appello, è arrivata finalmente la sentenza definitiva per la morte di Stefano Cucchi.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, la sentenza del processo d’appello aveva condannato i due Carabinieri responsabili dell’omicidio a 13 anni di detenzione. La Corte di Cassazione invece, ha abbassato di circa un anno la condanna definitiva, portandola a 12 anni; l’assassinio del geometra romano fu un omicidio preterintenzionale. Per i Carabinieri Roberto Mandolini, Francesco Tedesco, condannati rispettivamente a 4 e a 2 anni e mezzo di carcere, ci sarà un nuovo giudizio di secondo grado.
L’accusa aveva chiesto di confermare le condanne per omicidio preterintenzionale per i due uomini, con la conferma dei 13 anni di reclusione. Chiesta anche la conferma della condanna a 4 anni per falso nei confronti del maresciallo Roberto Mandolini. Per Francesco Tedesco, invece, da confermare il falso, ma solo per lui il Procuratore generale Tomaso Epidendio aveva chiesto l’annullamento con rinvio in relazione al trattamento sanzionatorio.
Giustizia per Stefano Cucchi
In aula, il procuratore generale ha spiegato che: “Il pestaggio nei confronti di Stefano Cucchi è stato una punizione corporale di straordinaria gravità. Caratterizzato da una evidente mancanza di proporzione con l’atteggiamento non collaborativo dello stesso Cucchi“.
Per Ilaria Cucchi la sentenza è stata una liberazione:
“A questo punto possiamo mettere la parola fine su questa prima parte del processo sull’omicidio di Stefano. Possiamo dire che è stato ucciso di botte, che giustizia è stata fatta nei confronti di loro che ce l’hanno portato via. Devo ringraziare tante persone, il mio pensiero in questo momento va ai miei genitori che di tutto questo si sono ammalati e non possono essere con noi, va ai miei avvocati Fabio Anselmo e Stefano Maccioni e un grande grazie al dottor Giovanni Musarò che ci ha portato fin qui”.
La fine di un incubo, anche per la madre di Cucchi, Rita Calore: “Finalmente è arrivata giustizia dopo tanti anni almeno nei confronti di chi ha picchiato Stefano causando la morte”. Dopo 13 anni finalmente si può dire “giustizia è fatta”.
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