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Foggia, bomba in una farmacia: la titolare è moglie del comandante dei carabinieri

di Redazione NCI

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A Monte Sant’Angelo, provincia di Foggia, una bomba ha fatto saltare in aria una farmacia. Un’intimidazione vera e propria, messa in atto dagli autori del gesto, chiaramente indirizzata alla titolare dell’attività, moglie del comandante della stazione locale carabinieri.

La vicenda

Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, una bomba di particolare potenza ha letteralmente distrutto l’ingresso della farmacia “Simone”, nel comune di Monte Sant’Angelo, sciolto per mafia a luglio 2015. Si ritiene che l’atto abbia uno scopo “intimidatorio”, nel tentativo di fermare le attività di contrasto al crimine portate avanti dal comandante dei carabinieri Michele Dargenio, marito della titolare Raffaella Simone.

La vicenda è particolarmente spinosa, non solo per i danni riportati – che si stimano essere tra i 40mila e i 50mila euro – ma anche per via dell’allocazione della farmacia. Infatti, il locale si trova in centro. Lo scoppio della bomba è stato avvertito da gran parte della popolazione, quasi come se i malviventi avessero voluto dare un segnale chiaro all’intera cittadinanza.

Il racconto della titolare 

Stanotte – racconta la titolare sulla pagina Facebook della farmacia – qualcuno ha posizionato davanti alla serranda della nostra Farmacia una bomba che deflagrando ha provocato ingenti danni. Speriamo domani di riuscire ad aprire. Al momento non riesco a darmi alcuna spiegazione all’accaduto, non ho mai ricevuto alcun tipo di minaccia. Ai signori che vanno dimostrando al mondo chi sono con questi gesti, mi sento di dire una sola cosa: non è mai troppo tardi per diventare uomini”. 

bomba

L’indignazione di Monte Sant’Angelo

La notizia ha scosso tutta la popolazione, che ha espresso il suo rammarico attraverso il primo cittadino, Pierpaolo D’ArienzoSono andato a trovare Raffaella per far sentire forte la nostra vicinanza e quella di tutta la comunità”.

Assieme ai suoi collaboratori, era già intenta a risistemare per tornare subito a lavorare. Le ho detto che non è sola, che non sono soli. E che tutta la Città è con loro. La sua attività ha subito notevoli danni. Ma il danno peggiore continua a subirlo anche la nostra comunità”, ha aggiunto.

“Il danno più grande siete voi criminali: voi che piazzate bombe, voi che delinquete, voi che pensate di farci paura con atti intimidatori. Sappiate che i danni si possono aggiustare; le vetrate saranno ricomposte. Anche la nostra comunità, ne sono certo. Tornerà a splendere di sola bellezza. Ma voi no! Voi starete sempre nell’ombra. Noi, invece, nella luce! Dalla parte giusta, dalla parte della legalità e della giustizia“, conclude il podestà di Monte Sant’Angelo

Non sono parole vuote quelle del sindaco, che lotta da anni contro la mafia. D’Arienzo ha subito per molto tempo atti intimidatori di diverso genere: una busta contenente un teschio umano e minacce di morte, ma anche una bottiglia con della benzina e cartucce di fucile sul parabrezza dell’auto.

Un atto intimidatorio vero e proprio quello compiuto nel foggiano, ma che trova la resistenza di quanti credono nella legalità e che hanno – ogni singolo giorno – la forza di ripartire dalle macerie.

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di Denise Michela Pengue

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