di Marco Bilato
Quando esce un videogioco, in particolar modo se si parla di una nuova IP, è molto comune che si facciano dei confronti. Starfield è stato subito paragonato ad altre opere a tema spaziale come No Man’s Sky, The Outer Worlds, Elite Dangerous e Star Citizen. Il confronto può essere un utile metodo per capire cosa rappresenta il gioco per molti aspetti come l’innovazione, la qualità e i contenuti.
Starfield o No Man’s Skyrim?
Starfield, affettuosamente chiamato No Man’s Skyrim dopo l’uscita del gameplay trailer, vuole essere un gioco molto ambizioso. Bethesda con questo prodotto vuole provare a ridefinire nuovamente gli standard degli RPG occidentali. No Man’s Sky è un gioco che tutt’oggi risulta molto penalizzato a causa di un lancio al di sotto delle aspettative. Hello Games non ha mai saputo recuperare questo gap nonostante gli ultimi notevoli aggiornamenti. Nel frattempo Star Citizen è sviluppo da anni e seppur sia attualmente godibile, i costi elevati per gli elementi in game e altri problemi lo rendono un gioco ancora incompleto e dal primo approccio difficoltoso.
Bethesda ha ora l’arduo compito di creare un gioco che contenga le migliori feature dei suoi predecessori, di migliorarle e di aggiungerne di nuove. Starfield, per come è concepito, non potrà essere un prodotto mediocre: sarà un successo o sarà un fallimento. Per come si presenta il gioco le aspettative sono altissime ed il trailer ci mostra già parecchie somiglianze, soprattutto con No Man’s Sky.
Come andremo a vedere a breve vi sono parecchie similitudini tra i due giochi, ma questo non vuol dire che alla fine dei conti risultino delle copie. Ma quindi, perché molte cose risultano così tanto simili? Semplice, perché funzionano. Prendiamo per esempio il laser minerario della foto qui sotto. È palesemente la stessa cosa, ma si tratta semplicemente di uno stratagemma di gameplay e serve per rendere più sbrigativa la raccolta dei materiali da costruzione. Di conseguenza, una cosa lunga e noiosa come raccogliere risorse “a picconate”, diventa veloce e soprattutto semplifica di molto le successive fasi di costruzione.
Similitudini e differenze
No Man’s Sky, definito come un “open-universe”, comprende una mappa di gioco molto più ampia rispetto a quella di Starfield, con 18 quintilioni di pianeti contro i “soli” 1000 del nuovo gioco Bethesda. Tuttavia No Man’s Sky genera proceduralmente i singoli pianeti; il gioco quindi ne rimescola le svariate caratteristiche per creare nuovi mondi. In modo analogo su Starfield la maggior parte dei pianeti verrà generata proceduralmente anche se, per necessità di trama, alcuni saranno curati nel dettaglio dal team di sviluppo; è probabile infatti che a causa di ciò, saranno presenti numerosi dettagli ed easter egg che “premieranno” i più curiosi.
Anche per quanto concerne i combattimenti spaziali e le navi, Starfield assomiglia molto al prodotto di Hello Games. Tuttavia sembra voler prendere come riferimento la precisione del gameplay di Elite Dangerous per rendere il tutto più accurato. A prima vista possono sembrare tutti e 3 molto simili per via della visuale e, per citare una feature, del “sistema di auto-aggancio del bersaglio”. Quest’ultima permette agli attacchi del giocatore di andare direttamente contro l’obbiettivo. Ciò consente di godersi in maniera meno confusionaria i combattimenti dove il bersaglio è solitamente distante e si muove ad alta velocità. Anche questo è un altro escamotage di gameplay.
Oltre a tutte queste somiglianze causate dalla pura convenienza, Bethesda vuole aggiungere l’elemento mancante: il Gioco di Ruolo. Più volte Todd Howard ha specificato quanto questo gioco lasci la totale libertà al giocatore di fare qualsiasi cosa, come scegliersi il passato, di decidere il futuro, di costruire ciò che vuole e di plasmare la storia di quell’universo a suo piacimento.
Conclusioni
Abbiamo quindi capito da questo confronto che Starfield vuole essere un punto di riferimento per gli amanti degli RPG, in particolare per coloro che amano le avventure spaziali e l’esplorazione. Per farlo avrà bisogno di avere una solida struttura che consenta l’immersività più totale senza interruzioni continue e fastidiose da parte dei bug. No Man’s Sky ha dimostrato che, dopo numerosi aggiornamento, è stato possibile per una software house “piccola” come Hello Games avvicinarsi di molto al risultato. Bethesda, con la recente acquisizione da parte di Microsoft ed i propri mezzi, ora ha le possibilità di far avverare un grande sogno per molti appassionati.
Il confronto è servito anche a capire che nonostante le numerose somiglianze la realtà dei fatti è ben distante dal poter considerare Starfield un qualcosa di già visto. Infatti l’intero gameplay dei giochi a cui viene paragonato non sarà altro che una frazione di quello che dovrà essere Starfield per rispettare le aspettative che il trailer ci ha dato. L’esplorazione dei pianeti, presente anche in No Man’s Sky, sarà quindi solo una parte delle cose che potremmo decidere di fare o non fare su Starfield. I combattimenti e le navi spaziali, punto di forza di Elite Dangerous, saranno una frazione quasi trascurabile dell’interno gameplay che Bethesda ci sta dicendo di aver creato.
Come sempre, saranno i dettagli a fare la vera differenza. Sarà l’entusiasmo, la cura e l’esperienza con cui il team ha sviluppato il gioco a dettare il voto finale all’opera. Come abbiamo detto in precedenza, questo gioco ambizioso non potrà mai essere mediocre: troneggerà su tutte le altre opere o verrà dimenticato nell’inferno dei giochi maledetti da un lancio al di sotto delle aspettative come Cyberpunk, No Man’s Sky e Fallout 76.
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