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Starfield: concedeteci un po’ di paura

di Marco Bilato

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Bethesda ha finalmente rilasciato il gameplay trailer di Starfield scatenando non poche perplessità: c’è chi è soddisfatto, chi prevede già il flop e chi, giustamente, è dubbioso. In quest’articolo andremo ad analizzare sia i dubbi che le certezze che fino ad ora abbiamo. L’obiettivo è di poter comprendere a cosa punta questo gioco, ma soprattutto cosa possiamo aspettarci da Bethesda.

Starfield, tante certezze ma anche tanti dubbi

“Ciò che desta meraviglia non è che il campo delle stelle sia così vasto, ma che l’uomo lo abbia misurato”. Anatole France, 1984.

Con questa frase veniamo introdotti nel trailer della nuova avventura spaziale targata Bethesda. Siamo subito immersi in una varietà di pianeti e biomi, passando dalle civiltà futuristiche dedite al viaggio ed alla ricerca spaziale a pianeti inospitali con vasti deserti. Pur avendo mostrato un insieme di contenuti a dir poco enorme ci sono parecchie cose che hanno lasciato dei dubbi.

Andiamo subito ad analizzare i contenuti, tenendo ben presente oltre al trailer anche ciò che è stato comunicato in via ufficiale da Bethesda. I fattori verranno divisi in “Punti deboli” e “Punti di forza” che rappresenteranno le aspettative positive e negative che l’utente può avere.

 

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Via il dente, via il dolore, l’elenco dei punti deboli che potrebbe avere il gioco

Punti deboli:

  • Il Creation Engine: Sfatiamo subito il mito che sia “lo stesso motore grafico di Morrowind”. Come per l’Unreal Engine, anche il motore grafico di casa Bethesda ha subito numerosi miglioramenti nel corso degli anni, la prova lampante è la netta differenza grafica e di stabilità che intercorre tra Morrowind e Skyrim, ma questo basterà per Starfield? Il nuovo progetto Bethesda propone un universo immenso, oltre 100 sistemi solari con svariati pianeti e le relative lune. Il tutto non creato proceduralmente. Esiste il serio rischio che il Creation Engine possa presentare numerosi bug che potrebbero minare l’integrità, l’immersività e la giocabilità del prodotto: alcuni di questi (teste montate al contrario) si notano già nel video mostrato pochi giorni fa.
  • L’IA: Non è di certo una novità per i veterani dei TES e dei Fallout essere abituati ad un’intelligenza artificiale che lavora male sotto stress. Nel trailer si nota una chiara inettitudine da parte dei nemici, che sia la modalità facile o la loro vera intelligenza, solo il tempo ce lo dirà.
  • More of the same: Una delle prime preoccupazioni che riguardano questo gioco è che possa essere una fusione di The Outer Worlds, No Man’s Sky e Star Citizen. Abbiamo visto anche con Elden Ring che per ottenere un mondo di gioco enorme serve per forza sacrificare il dettaglio e l’unicità di molti elementi, anche a causa dei tempi di produzione. Deve essere quindi una prerogativa di Bethesda caratterizzare al meglio gli elementi sfruttando alcuni dettagli essenziali per rendere il mondo vivo e non qualcosa di già visto.
  • Fallout 76: Il flop all’uscita dello MMORPG della saga di Fallout ha lasciato una traccia indelebile nella community. Essendo l’ultimo prodotto sviluppato da Bethesda Game Studios ha innegabilmente minato quelle che erano le aspettative dei fan per i giochi futuri. Anche se è necessario aggiungere che dopo i numerosi aggiornamenti il gioco ora sia effettivamente godibile questo non è bastato a dare lustro all’opera e fiducia negli utenti.

 

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