di Steven Callea

Tutti conoscono la vicenda di GSC Game World, il team di sviluppo di STALKER 2: Heart of Chornobyl, ma nessuno di noi può immaginare cosa deve essere stato per gli sviluppatori subire sul proprio lavoro le conseguenze di un conflitto che vede coinvolta la propria patria. Con War Game: The Making of S.T.A.L.K.E.R. 2 gli sviluppatori di Kiev hanno raccontato le proprie sofferenze e speranze legate alla produzione del titolo.

Più che un videogioco

Il docufilm si apre con un’escursione del team nella zona di Chernobyl, dove gli sviluppatori, agendo da veri e propri stalker, hanno cercato di raccogliere atmosfera e sensazioni da imprimere nel gioco. Ciascun sviluppatore ha poi espresso il proprio rapporto col disastro della centrale nucleare del 1986. C’è stato spazio anche per alcuni excursus sulla storia dello studio GSC e sul primo STALKER, considerato un capolavoro.

A questo punto la vicenda del team si intreccia indissolubilmente con il dramma della guerra in Ucraina. Le tematiche trattate diventano molto più profonde. Si passa dalla paura della perdita, al coraggio di combattere per il proprio Paese, passando per l’angoscia di dove cambiare sede e vita. Infatti, molti sviluppatori si sono trasferiti a Praga per completare lo sviluppo di STALKER 2, altri, invece, si sono arruolati nell’esercito come volontari.

In Repubblica Ceca GSC è riuscita a costruire un nuovo studio di registrazione e di motion-capture, con cui è stata in grado di preparare una demo da presentare alla Gamescom 2023, dove sono stati raccolti molti feedback positivi. Così resilienza del team e dell’Ucraina intera vanno di pari passo e, mentre il gioco uscirà il prossimo 20 novembre, ci auguriamo che anche il Paese possa uscire dalla condizione disumana che sta vivendo.

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