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SPID “in bilico”: ecco come potrebbe cambiare l’identità digitale

di Angelo Di Sebastiano

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Pare che il Sistema Pubblico di Identità Digitale sia a rischio, dato che le convenzioni con gli enti fornitori sono scadute lo scorso 31 dicembre; nonostante ciò però, l’accordo è ancora attivo, dato che l’Agenzia per l’Italia Digitale (l’AGID) ha prorogato gli accordi al 23 aprile 2023. Quale potrebbe essere quindi il futuro del servizio? Andiamo a scoprirlo insieme…

Lo SPID è vicino al tramonto?

Lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale nato otto anni fa, ad oggi conta circa 33,5 milioni di utenti; costituito fondamentalmente da una coppia di credenziali che identifica ogni cittadino, consente di accedere a servizi online di Pubblica Amministrazione, ma non solo. Fino ad ora, per mantenere il servizio attivo, lo Stato ha pagato un milione di euro all’anno, che è stato spartito tra le aziende fornitrici, ma l’incremento della richiesta ha portato i provider a domandare un aumento del compenso.

Secondo quanto riportato da Wired l’aumento della quota richiesta dagli 11 gestori del servizio sarebbe notevolmente lievitata; si tratterebbe di un “salto” da 1 milione di euro l’anno a ben 50 milioni. Inoltre, nelle condizioni dell’accordo, sarebbe anche richiesto un coinvolgimento qualora il futuro dell’identità elettronica italiana dovesse subire variazioni; diversamente, il servizio rimarrà operativo fino al giugno 2023, e non è chiaro cosa accadrà dopo questa data.

Va comunque sottolineato che nel 2022 lo SPID ha dato modo ai cittadini di effettuare più di un miliardo di autenticazioni online; ciò prova, ovviamente, che il sistema è più che funzionante e funzionale. Sembrerebbe però che le intenzioni del Governo siano quelle di muoversi in favore di una Carta d’Identità Elettronica (CIE), per contenere i costi di gestione che graverebbero sullo stesso Stato. Tuttavia, tutto può ancora accadere; sarà lo stesso esecutivo a fornire le risposte del caso, al momento opportuno.

Noi di Nasce, Cresce, Ignora vi terremo senz’altro aggiornati sulla situazione; nel mentre continuate a seguirci per non perdervi le ultime notizie da tutto il mondo.

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