di Redazione NCI

Una scena di ordinaria follia nel corso di una gara di terza divisione argentina: dagli spalti piovono improvvisamente dei colpi di arma da fuoco. La sparatoria finisce per coinvolgere un membro della panchina della squadra ospite, costringendolo al ricovero in ospedale. Un triste episodio che, però, fa incetta di precedenti nello sport più amato dai sudamericani.

Sparatoria in terza divisione: un ferito

Immaginate di assistere dal vivo ad una gara della vostra squadra del cuore e di ritrovarvi ad un tratto nel mezzo di una sparatoria. Una situazione hollywoodiana in cui si sono trovati catapultati, loro malgrado, i supporter di Huracan Las Heras e Ferro de General. L’incontro, valido per la trentesima giornata del Torneo Federal A, la terza serie del campionato argentino, è stato sospeso al trentatreesimo della ripresa sul punteggio di 3-1 per i locali. Ad avere la peggio il tecnico degli ospiti, Mauricio Romero, colpito alla spalla e costretto al ricovero in ospedale. Non vi sono notizie sulla data del recupero della partita né sulle condizioni dello sfortunato allenatore argentino.

Calcio e pistole, i precedenti in Sudamerica

Sfortunatamente, non si tratta del primo caso di una sparatoria durante un incontro di calcio. Il 10 agosto scorso, nel corso di un match del Torneo Mi Barrio di Leon, in Messico, un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nel perimetro di gioco uccidendo tre uomini. In Messico, invece, nel 1999 un arbitro fu assassinato durante una partita amatoriale, come il suo collega colombiano Alvaro Ortega, freddato al termine di una partita. “Molte persone credono che il calcio sia questione di vita o di morte. Non sono d’accordo: per me, invece, si tratta di qualcosa di molto più importante” diceva l’ex allenatore del Liverpool Bill Shankly. Ecco, forse in Sudamerica questa esternazione è stata presa fin troppo alla lettera.

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di LORENZO RUGGIERI

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