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She-Hulk, la recensione del settimo episodio: piccoli segnali incoraggianti

Questo giovedì mattina la settima puntata di She-Hulk è finalmente approdata su Disney+. Un episodio bollato fin da subito come il grande preludio al finale della serie, ma che non tarderà a lasciare molti con la bocca asciutta: la trama non sembra infatti intenzionata ad uscire dal tunnel in cui si è incastrata, segnando certamente il giudizio del pubblico verso lo show. Ci sono però delle note positive, che fanno ben sperare per il futuro. Ecco quindi la nostra recensione.

Qualcuno salvi la trama!

Proseguendo l’opera di distruzione incontrollata iniziata nelle scorse settimane, anche la settima puntata di She-Hulk viene ingiustamente espropriata di una trama che faccia progredire la storia. Jennifer si trova infatti suo malgrado a dover passare un giorno nella tenuta di Emil Blonsky, il criminale che ha contribuito a far uscire di prigione nel terzo episodio. Qui deve nuovamente fare i conti con il suo rapporto verso il forzuto alter-ego nato dopo l’incidente con il cugino Bruce Banner; una situazione interessante, non fosse che questa dinamica viene portata avanti da ormai tre settimane.

 

 

Nonostante infatti sia nel quinto che nel sesto episodio la trama ruoti intorno all’accettazione della nuova Jen, la donna non sembra imparare nulla da queste lezioni. Ancora una volta la protagonista sembra aver superato il trauma, apparendo come forte ed indipendente agli occhi dell’ingenuo spettatore pronto a godersi finalmente un po’ di sane botte tra Hulk, salvo poi ricadere nel baratro davanti alla prima avversità.

Occupare l’intera puntata con questa tematica comporta anche una totale assenza di contenuti che portino avanti la macro-trama dello show. Dopo essere partita in quarta infatti la creatività di Jessica Gao, autrice della serie, sembra essersi completamente arenata; come in ogni operetta che si rispetti, nulla di meglio che un po’ di introspezione e flirt adolescenziali per tappare i buchi. Sembra quindi sempre più difficile che le ultime due puntate possano riportare She-Hulk sui binari corretti, seppur qualche segnale positivo è già stato mostrato.

She-Hulk, si rivede finalmente qualcosa di buono?

Nella recensione della scorsa puntata non eravamo riusciti a trovare nulla di salvabile nel marasma confusionario delle scene matrimoniali; niente umorismo, nessun elemento anche solo curioso e perfino gli attori sembravano aver dimenticato come recitare.

Pur non risolvendo gli evidenti problemi della serie, questo episodio prova a raddrizzare la pericolante struttura messa ancora più a rischio dai due precedenti. La Maslany appare più nel personaggio rispetto alle scene che la vedevano protagonista al matrimonio, mentre Tim Roth contribuisce a portare esperienza sul set; anche le gag non sembrano più scritte da un grigio impiegato stanco della sua vita.

Un piccolo plauso va anche alla gestione dei personaggi secondari, caratterizzati in maniera tale da non lasciare il mistero intorno ad essi, senza però appesantire troppo la narrazione. Narrazione che, è giusto ribadirlo, non è certo definibile in altro modo se non “piatta”, mancando totalmente di punti interessanti e di evoluzione per qualsiasi personaggio. Segnali incoraggianti, quindi, ma che non migliorano o nascondono certo tutto ciò che è stato mostrato in precedenza.

Conclusioni finali sul settimo episodio di She-Hulk

Dopo il disastroso sesto episodio, la settima puntata di She-Hulk tenta di rimettere la serie sul binario giusto. I problemi non scompaiono, anzi a tratti appaiono opprimenti per lo spettatore, ma i segnali per un ritorno al top sembrano esserci. Prima del gran finale ci sarà però da risolvere il problema della trama, sempre più piatta a fine a sé stessa; senza contare la ridondanza dei temi trattati, che si ripetono ormai da tre settimane. Restano soltanto due episodi, saranno sufficienti a promuovere la serie?

 

Pro

  • Battute spesso (ma non sempre) riuscite e tempi comici gestiti correttamente;
  • La chimica tra Tim Roth e Tatiana Maslany

Contro

  • Trama inesistente e piatta, che non aggiunge nulla alla macro-trama dello show;
  • Troppa insistenza e ripetitività nel voler parlare dell’accettazione di sé da parte di Jennifer, che rende inutili le due puntate precedenti.

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Nicolò Bacchi

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