Saphir Taider, una vecchia conoscenza del campionato italiano, ma più precisamente di Bologna, Inter e Sassuolo, ha recentemente rilasciato un’intervista piuttosto schietta sulla sua situazione, meno rosea di quanto si possa pensare. Vediamo perché.
Nel corso della sua carriera, il centrocampista franco-tunisino ha giocato in diversi club, senza però mai lasciare il segno in maniera indelebile. Inizia in Francia, nel Grenoble, dove si mette in mostra e viene notato dal Bologna, che lo rileva a parametro zero, visto il fallimento del club nel quale militava. Dopo tre stagioni in Emilia, si trasferisce all’Inter, dove resterà solo per una stagione.
Nonostante non fosse un titolare inamovibile, riuscì comunque a farsi valere e a collezionare 26 presenze, contornate da due reti e due assist. Ma non fu sufficiente per garantirgli un’altra stagione in nerazzurro: venne infatti ceduto in prestito, prima al Southampton e poi al Sassuolo.
Viene infine rigirato al Bologna in prestito, con obbligo di riscatto. Qui trascorre altre tre stagioni, prima di tentare l’avventura in Canada, al Montreal Impact (in prestito). Dopo due stagioni in Nord America, viene riscattato. Nel 2020 si trasferì all’Al Ain FC, club saudita, con il quale non ha concluso per il meglio il rapporto: infatti, il giocatore ha rescisso il suo contratto, in seguito ai mancati pagamenti dello stipendio da parte del club.
Come detto, Taider ha rilasciato un’intervista a Goal, nella quale parlava della sua situazione economica, non proprio rosea nonostante la carriera nel calcio.
“I membri del consiglio di amministrazione dell’Al-Ain hanno contattato mio fratello e abbiamo concordato il trasferimento firmando il contratto il 16 ottobre 2020. Ho ricevuto il pagamento per soli due mesi, novembre e dicembre” esordisce.
“Non ricevo il mio stipendio da gennaio 2021. Nel marzo 2021 ho contattato il presidente dell’Al-Ain, Mazen Al Zahrrani, e mi ha promesso che avrei ricevuto gli stipendi, in ritardo. Ho aspettato fino al 21 agosto 2021 e poi ho rescisso il mio contratto, citando in giudizio il club davanti alla FIFA e ho vinto”.
“Ora l’Al-Ain mi deve 6 milioni di euro. Il mio problema in questo momento è che sono svincolato e posso firmare con qualsiasi altro club: ho perso tutto e non posso pagare l’affitto o le tasse scolastiche dei miei figli. Ho provato a contattare il presidente dell’Al-Ain molte volte per ricevere i miei soldi, ma non ha mai risposto”, conclude.
Insomma, non sembra essersela passata proprio benissimo in Arabia Saudita, nonostante molti dei club locali siano piuttosto facoltosi. È stata soltanto sfortuna, o ci sono altri casi simili di cui non siamo a conoscenza? E soprattutto come è possibile che non gli sia rimasto più un centesimo nonostante la carriera a buoni livelli?
Se volete rimanere aggiornati sul mondo del calcio, continuate a seguirci su NCC!
di Mattia Trincas
In occasione dei 30 anni di PlayStation, GameStop ha organizzato un evento imperdibile per l'occasione…
Al termine di Italia-Francia, conclusasi 1 a 3 per gli ospiti, è stato intervistato in…
Stando a quel che dice il capo dello studio, Hidetaka Miyazaki, FromSoftware ha già avviato…
Le urne di Nyon hanno parlato: oggi, nel cuore del quartier generale svizzero della UEFA,…
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intrapreso una battaglia legale contro Google dove…
I Golden Joystick Awards 2024 si sono conclusi, celebrando il meglio del panorama videoludico mondiale.…