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Serie A, ecco tutti i numeri di maglia ritirati: da leggende a tragici lutti…

Normalmente un giocatore non è mai più importante del suo club, e la storia del calcio insegna che le società mettono spesso e volentieri il proprio interesse anche davanti a dei monumenti sacri di questo sport. Ci sono però dei casi in cui un giocatore decide di legare il suo nome a quello di una squadra in particolare, dedicandole tutta la carriera e diventando un simbolo per la tifoseria.

Quando questi fedelissimi appendono gli scarpini al chiodo è consuetudine organizzare una festa in omaggio alla carriera avuta e alla fedeltà mostrata verso i colori vestiti. Solo recentemente ricordiamo gli addii di Totti, Buffon e Chiellini, celebrati in grande stile dalle loro squadre. Alcune società però, si spingono oltre e decidono di ritirare il numero di maglia della propria “bandiera”, facendo in modo che nessuno possa più indossare la stessa maglia che indossava un tempo quel giocatore.

In Serie A diverse squadre hanno deciso di ritirare i numeri dei loro calciatori più rappresentativi; andiamo a vedere insieme quali…

I numeri di maglia legati alle bandiere della Serie A…

In ordine cronologico, l’ultimo numero ritirato è stato quello di Francesco Magnanelli. Il centrocampista ha disputato più di 470 partite col Sassuolo e così, i neroverdi hanno deciso di salutarlo al meglio impedendo ad altri di indossare il suo numero 4. L’addio al calcio giocato è avvenuto quest’anno, in occasione di SassuoloMilan, la partita che ha regalato il titolo di Campioni d’Italia agli ospiti.

E proseguiamo proprio con il Milan, uno dei club più importanti della storia del calcio. Normalmente certe squadre evitano di ritirare i numeri per permettere a futuri campioni di sceglierli, ma i rossoneri hanno fatto due eccezioni. Si tratta della maglia numero 3 e della numero 6, appartenute a due giocatori iconici: Paolo Maldini e Franco Baresi. I due storici capitani del Milan hanno vinto tutto ciò che si poteva vincere e hanno guidato per quasi quattro generazioni la retroguardia del Diavolo. Un giusto omaggio per due fenomeni assoluti…

Maldini (@Shutterstock)

Rimanendo sempre a Milano passiamo alla sponda interista. Anche i nerazzurri hanno scelto di ritirare due maglie; la numero 3 e la numero 4. La prima è di Giacinto Facchetti, prima capitano e poi dirigente del club meneghino; il suo amore per i colori è stato tale che tutt’ora, a circa 16 anni dalla sua scomparsa, è considerato il simbolo del vero interismo.

La numero 4, invece, è di un altro grande capitano, Javier Zanetti, che come Facchetti ha scelto di ricoprire poi un ruolo dirigenziale ed è ricordato da tutti i tifosi, soprattutto per la storica annata del Treble, in cui fu il vero tuttofare di quella squadra.

Dopo aver nominato tutti questi grandi giocatori tocca a quello che forse è il più grande di tutti: Diego Armando Maradona. Riassumere qui il rapporto fra Napoli e il suo giocatore migliore di sempre sarebbe inutile, ma chiunque mastichi il calcio sa che Diego è considerato un vero e proprio dio dai tifosi azzurri, e nessun giocatore sarà più autorizzato a scendere in campo con la maglia numero 10 dei partenopei sulle spalle.

… e quelli ritirati per lutto

I numeri non vengono ritirati solo come omaggio alla carriera, purtroppo. A volte accade che un giocatore lasci non solo il campo ma anche la vita troppo prematuramente, e la sua squadra decida di omaggiarlo proprio con questo gesto.

In Serie A è accaduto per Davide Astori: la sua numero 13 è stata ritirata sia dalla Fiorentina che dal Cagliari. Stessa sorte è toccata alla 27 di Niccolò Galli, giovane difensore del Bologna morto a 17 anni dopo un incidente in motorino, e alla 14 di Federico Pisani, giovane promessa dell’Atalanta, anche lui vittima di un sinistro stradale.

Tifosi ricordano Davide Astori (@Shutterstock)

La scelta di impedire ai nuovi giocatori di scegliere un determinato numero non è sempre facile, specialmente se si tratta di maglie iconiche come la 9 o la 10, e spesso sono gli stessi giocatori ad imporsi per evitarne il ritiro. Totti e Del Piero, per esempio, hanno deciso di non volere un simile omaggio, in quanto avrebbe impedito ai ragazzini di sognare quella maglia sulle proprie spalle…

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Alessandro Colepio

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