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Serie A, allarme infortuni: i club non ci stanno

di Redazione NCI

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Ogni squadra, nel corso della stagione, deve mettere in conto gli infortuni che possono presentarsi. Preparare una rosa senza avere un’alternativa in caso di problemi fisici più o meno gravi dei giocatori è un errore che si paga a caro prezzo. In Serie A si cerca di evitare queste situazioni e di prepararsi sempre al peggio.

Le squadre vincenti negli ultimi anni sono state, infatti, quelle che hanno avuto una panchina così valida e lunga da prevenire infortuni evitando affaticamenti muscolari ai titolari e da sostituire degnamente questi ultimi quando ce ne fosse stato bisogno.

Oggi, il calcio si sta evolvendo e sono nate molte nuove competizioni. Il calendario, fra campionati, coppe e impegni con le nazionali, risulta più fitto che mai. I giocatori rischiano ogni giorno di infortunarsi, le società sono furiose e non sono mancati attacchi alle federazioni. In Serie A, la situazione è critica.

La situazione infortuni in Serie A

Sport Mediaset riporta l’incredibile numero di infortuni fin qui : 245. Se si divide equamente il dato fra le 20 squadre, ognuna ha avuto una media di due infortuni al giorno. La verità dei fatti, però, è diversa.

Le squadre più colpite da infortuni gravi (più di 4 partite di stop) sono Napoli, Milan e Juve, tutte con almeno 10 giocatori che sono o sono stati fuori per problemi fisici importanti. Per il Napoli c’è il problema di Osimhen, che rischia di tenerlo fuori a lungo. Il Milan ha dovuto rinunciare a Simon Kjaer, fuori fino a fine stagione. La Juventus fa i conti con lo stop di Chiesa e i continui problemi muscolari di Dybala. Proprio gli infortuni ai muscoli sono quelli più comuni in Serie A, indice di uno sforzo eccessivo dei giocatori.

L’Inter, dal canto suo, ha avuto pochissimi infortunati, e si tratta dei soliti Sensi e Sanchez, che sono da anni martoriati da questi problemi. Fra i titolari, nessuno stop oltre a De Vrij. Insomma, la giusta dose di fortuna e un grande lavoro fisico di Simone Inzaghi.

Le squadre più colpite sono ovviamente quelle che mandano più calciatori in nazionale durante la stagione: i nostri top club, che contano in genere 11 titolari impegnati nelle amichevoli internazionali (spesso anche molte riserve), vedono i loro giocatori chiave infortunarsi in partite amichevoli senza importanza competitiva. Le società, gli allenatori e i giocatori si stanno lamentando da tanto tempo, e forse questa situazione farà cambiare le idee delle federazioni internazionali.

Serie A

 

Le polemiche non si fermano

In tanti hanno parlato riguardo alla situazione calendario: il primo calciatore di livello a farlo è stato Courtois del Real Madrid, che ha accusato la Uefa di fregarsene dei suoi giocatori e pensare solo a guadagnare dalle competizioni. A seguirlo, diversi suoi colleghi, ma anche molti allenatori. Fra questi Sarri, che si è lamentato in una recente intervista dicendo che i troppi impegni fanno arrivare stanchi i giocatori alle partite che contano.

Anche le testate giornalistiche si uniscono al coro: l’edizione del 3 dicembre del Corriere dello Sport intitolava l’articolo riguardo questa situazione con “Avete rotto il calcio”.

I calciatori  vogliono tutelarsi, le società vogliono proteggere i propri tesserati e i campionati vogliono evitare di perdere le proprie star. Se qualcosa non cambierà al più presto, potrebbero sorgere grandi problemi, specialmente al momento della convocazione da parte delle nazionali, magari con i club che si rifiutano di lasciar andare i propri giocatori a rischiare infortuni in partite amichevoli.

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di Alessandro Colepio

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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