L’insonnia riguarda principalmente la difficoltà nell’addormentamento e tormenta milioni di persone ogni notte. Ma ora, grazie all’arrivo del daridorexant, è curabile. Il daridorexant è una molecola che agisce sul sistema dell’orexina. Si tratta di un neurotrasmettitore prodotto dall’ipotalamo in grado di regolare il ritmo sonno-veglia, l’appetito e anche l’umore attraverso la sua azione su due recettori, chiamati OXR1 e OXR2. Il farmaco è sbarcato negli Stati Uniti un anno fa dopo l’approvazione del FDA (Food and drug administration); l’Agenzia europea per i medicinali lo ha approvato lo scorso aprile, e ora è finalmente disponibile anche in Italia.
Il meccanismo del nuovo farmaco è molto simile a quello di altri farmaci appartenenti alla medesima famiglia dei cosiddetti ‘orexinergici’. La sola differenza è che Daridorexant è il primo a ricevere il via libera in Europa. Nei diversi studi è risultato particolarmente efficace nel ridurre il tempo necessario per l’addormentamento e i risvegli notturni, due dei più grandi problemi per chi soffre di insonnia.
“Rispetto ai farmaci precedenti della stessa classe, daridorexant ha un grosso vantaggio, ovvero un’emivita di 7-8 ore”, dichiara Luigi Ferini-Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e professore ordinario di Neurologia all’Università Vita-Salute San Raffaele. “Questo significa che l’effetto del medicinale si esaurisce nell’arco della notte, senza il rischio di effetti collaterali (sonnolenza) di mattina o nel corso della giornata. Inoltre daridorexant, utilizzabile in soggetti dai 18 anni in su, ha un effetto particolarmente marcato negli anziani, come risulta dagli studi pubblicati” (fonte: Corriere della Sera).
Per insonnia si intende la difficoltà cronica nell’addormentamento e/o i frequenti risvegli notturni o nelle prime ore della mattina. Questi sintomi compaiono per più di tre notti a settimana e per almeno tre mesi. L’insonnia è anche chiamata ‘malattia delle 24 ore‘ in quanto può avere un impatto pesantissimo anche nel corso della giornata. Per combattere questa condizione si possono adottare diverse opzioni terapeutiche come i sonniferi, in particolare le benzodiazepine, e i cosiddetti ‘farmaci Z’ (zolpidem, zopiclone, eszopiclone). Spesso un metodo efficace è anche la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale.
“È comunque importante l’arrivo di daridorexant: il farmaco può essere di grande aiuto per le persone che di notte non riescono a ‘spegnere il cervello’. Si tratta di una condizione definita iperarousal, ovvero ipervigilanza” – sostiene Ferini-Strambi.
Il daridorexant può essere utile anche a chi soffre di apnee notturne. Ciò è molto importante perché il 50% di chi ha apnee soffre di insonnia e spesso le terapie sono controindicate perché possono causare dei ritardi nella ripresa respiratoria dopo un’apnea, limitando la quantità di ossigeno disponibile.
Chi soffre di insonnia non deve apparentemente più preoccuparsi quindi, perché ora abbiamo un’arma in più per combattere questo disturbo del sonno. Possiamo stare inoltre tranquilli perché non è una condizione cronica: può durare diversi mesi, ma è stata trovata la soluzione. “È importante imparare a ridimensionarne l’impatto negativo. La terapia cognitivo-comportamentale dà ottimi risultati e andrebbe sempre considerata nella cura di questo disturbo”, conclude il professor Ferini-Strambi.
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